Alessandro Rao «C’erano troppe novità, i nostri figli spesso rimanevano a digiuno»
Un passo avanti «se davvero le modifiche sono quelle». Uno dei genitori che ha partecipato in prima linea alla battaglia per cambiare il menu local proposto quest’anno da Palazzo Vecchio alle mense scolastiche è Alessandro Rao che posta con questo commento su Facebook il link con l’annuncio della vicesindaca Giachi: da lunedì porzioni più abbondanti e il ritorno di alcune pietanze «più conosciute» dai bambini, dalla pasta al pomodoro al ragù, dalla frittata al piane bianco. «Ho tre figli che frequentano le scuole dell’Isolotto e tutti e tre da mesi non mangiavano più nulla a scuola. Non è una cosa che potevamo accettare. Hanno cambiato almeno il 70 per cento dei piatti dell’anno scorso, sappiamo che la carne fa male che la pasta non si può mangiare tutti i giorni ma si era esagerato con le novità, non siamo tutti vegani», commenta Rao che ha raccolto personalmente 890 firme tra Isolotto e Quartiere 5 per far cambiare il menu a scuola e ha mandato alla vice sindaca Giachi anche la copia del resoconto mensa delle maestre: «Ogni giorno viene scritto chi mangia e chi non ha mangiato,
Vittoria sulle porzioni, poi basta cucinare le cose in maniera diversa per farle apprezzare ai più piccoli
era tutto un elenco di no. Ai bambini non puoi dare tutti i giorni piatti particolari, dalla farinata di cavolo nero ai piatti con peperoni». Uno dei cambiamenti più apprezzati è senz’altro l’aumento delle porzioni: «C’era un giorno in cui arrivavano nei piatti le pepite di pollo, ma solo 14 grammi. Spero che l’aumento delle grammature delle porzioni non sia solo a parole, ma nei fatti». Il genitore racconta come nel quartiere la protesta dei genitori sia stata accesa, «in quelle riunioni sono volate le seggiole e una trentina di famiglie ha preferito andare a riprendere i figli all’ora di pranzo e farli mangiare a casa. Non so se queste modifiche faranno cambiare loro idea». Una grossa responsabilità nel «digiuno» dei bimbi secondo i genitori è dovuta, infine, al modo con cui vengono cucinati i cibi: «Non tutti i centri di cottura sono uguali ed è vero che basta cambiare di poco un piatto per farlo apprezzare ai bambini, ad esempio il passato di verdure lo mangeranno più volentieri di un minestrone; a volte bastano piccole accortezze».