Dai renziani un ultimatum a Tambellini: ecco le condizioni, oppure primarie
Quattro giorni per l’accordo con Tambellini: «Lui sindaco, ma consiglieri e assessori nostri»
Quattro giorni per decidere, per trovare un accordo con il sindaco Alessandro Tambellini o i renziani andranno alle primarie schierando Stefano Baccelli, ex presidente della Provincia e consigliere regionale, candidato a sindaco contro lo stesso Tambellini. A Lucca ieri si è arrivati alla definizione del lungo braccio di ferro che impegna il primo cittadino ed i renziani, praticamente fin da prima che lo stesso Tambellini fosse eletto, e mercoledì scadrà il «termine» per trovare una intesa.
La decisione è stata presa in una lunga discussione tra i renziani lucchesi, ieri mattina, dopo qualche timido segnale di apertura del sindaco ed il commissariamento del Pd locale, con Stefano Bruzzesi mandato da Firenze per cercare di evitare uno scontro fratricida che può mettere a rischio la vittoria nelle elezioni amministrative in città, specie se il centrodestra sarà unito, replicando il modello vincente ad Arezzo e Grosseto. Alla riunione tra gli altri erano presenti il senatore Andrea Marcucci, l’assessore regionale all’agricoltura Marco Remaschi, Stefano Baccelli, il segretario provinciale dem Patrizio Andreuccetti. Dopo quasi due ore di confronto è arrivata la proposta-ultimatum a Tambellini sul «modello Rossi»: la ricandidatura del governatore senza primarie fu accettata dai renziani a patto che a loro andassero poltrone di peso nella giunta regionale; quasi tutti renziani risultarono anche gli eletti in Consiglio regionale.
«È stata una bella discussione e si è conclusa con l’incontro di tutti sulla formulazione di un programma per la città e sulla richiesta di pari dignità — spiega Remaschi — Tutto si è concretizzato in una proposta politica che abbiamo già avanzato a Bruzzesi e sulla quale lui sta già lavorando, come ha fatto in questi giorni, per una soluzione trasparente e lineare, con Tambellini sindaco e un Pd unito. Adesso la questione non dipende da noi ma dalle risposte che riceveremo o non riceveremo, come temo, e se riterremo queste risposte accettabili. Aspettiamo fino a mercoledì. Abbiamo già fissato una riunione per quel giorno, e se non saremo convinti useremo gli strumenti dello statuto chiedere le primarie, cui ci presenteremo con la soluzione migliore per la città». Cioè con Bacelli candidato. Aggiunge Remaschi: «Noi non abbiamo alcuna pregiudiziale ma non le vogliamo neppure verso di noi. La nostra proposta politica chiede una composizione delle liste a trazione renziana, con liste civiche, e la pari dignità nell’esecutivo che non significa un solo assessore ma appunto parità all’interno dell’esecutivo». Prendere o lasciare, insomma, dicono i renziani e Tambellini non commenta: «Sono tranquillo». Bruzzesi ammette che la situazione non è semplice e che serve una svolta da entrambi gli schieramenti del partito. «Le incomprensioni vanno avanti da anni e c’è una diffidenza politica profonda — dice il responsabile enti locali del Pd toscano — e se non si abbassano gli scudi, se non si capisce che ognuno è indispensabile per la vittoria, sarà difficile che si raggiunga l’intesa. Sia chiaro a tutti che c’è tempo fino a mercoledì, si discute già da due settimane, poi si chiude». E cosa accadrà? «Serve il coraggio di tutti per trovare l’unità. E se l’intesa non ci fosse, la cosa migliore sarà far scegliere ai lucchesi con le primarie».