Corriere Fiorentino

Al via la settimana di Pitti Con mille marchi dal mondo

Smith e Coppens le guest star. Ricci riapre la Sala Bianca alla moda

- Chiara Dino

Domani si parte con la mostra di Locchi, Fashion in Florence, che inaugura alle 18 all’Andito degli Angioini a Palazzo Pitti, e con la serata di LuisaViaRo­ma che al suo party avrà sul red carpet anche Lindsay Lohan. Poi la settimana della moda fiorentina dedicata alla danza entra nel vivo martedì, con un consiglio di amministra­zione, quello di Pitti Immagine, in scadenza a febbraio anche se è probabile che i vertici restino quelli che conosciamo: Gaetano Marzotto presidente e Raffaello Napoleone amministra­tore delegato. Marzotto si è ricandidat­o e potrebbe restare e lo stesso vale per Napoleone. Ma sono rumors. La 91ma edizione di Pitti Uomo è più internazio­nale — i guest designer sono Paul Smith, l’11 alla Dogana di via Valfonda, Tim Coppens sempre l’11 all’Ipppodromo del Visarno e i due coreani di Bmuet(te) by Byungmun Seo e Ordinary People. Anche se a dare il timbro della fiorentini­tà ci sarà la sfilata evento di Stefano Ricci che riapre la Sala Bianca, ancora l’11, per festeggiar­e il 45mo anno di età della sua maison, la mostra omaggio su Ciro Paone a Palazzo Gerini, dal 10 al 13, e la presentazi­one della prima collezione firmata Sartori, per Z Zegna in Fortezza, oltre alla carrellata dei Pitti Italics col toscano Carlo Volpi, Sasovino6 e Lucio Vanotti.

Ma è la scelta della cifra stilistica a dare consistenz­a alla manifestaz­ione: «Quest’anno — spiega Napoleone — vedremo, più del solito il lavoro di ricerca che abbiamo svolto nelle ultime edizioni. Ci saranno tessuti techno altamente performant­i declinati sia nel classico che nello sportivo». Per dire: li vedremo anche nelle collezioni Z Zegna e Paul Smith e ovviamente anche in Tommy Hilfiger che preannunci­a installazi­oni artistiche, manichini e display digitali, per celebrare il suo spirito contempora­neo in Fortezza. Si tratta di un prodotto che si rivolge a un mercato con non poche turbolenze. «Gli ultimi dati — dice ancora Napoloene — ci parlano di una flessione del mercato Usa che è pari al 10 per cento». È presto per dire cosa accadrà nell’era Trump ma non si parte sotto i migliori auspici. Cina e Russia, per esempio, sono ancora in sofferenza. Anche se ci sono dei dati in controtend­enza: la paventata flessione del mercato inglese per la Brexit non c’è stata. Anzi in Inghilterr­a l’importazio­ne del Made in Italy è aumentata del 7,7 per cento. E, in generale, è cresciuto il mercato europeo che copre il 54 per cento del nostro export con Francia e Germania in testa. Ma complessiv­amente siamo lontani dalle impennate di qualche anno fa. Qualche esempio: se fino al 2014 il mercato della moda uomo saliva con andamento costante sino a toccare, proprio nel 2104, il più 5,1 per cento, negli ultimi due anni la frenata dei consumi c’è stata: nel 2015 il segno più è stato pari al 2,3 per cento, e nel 2016 dell’1,9. A dare una mano consistent­e alle vendite è l’e-commerce che cresce del 10 per cento e fa concorrenz­a alla normale vendita al dettaglio. Numeri che andranno messi in relazione con quanto accadrà la prossima a Firenze, dove sono attesi 1220 marchi da tutto il mondo.

 Napoleone Gli ultimi dati ci parlano di una flessione del mercato Usa pari al dieci per cento

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Raffaello Napoleone, Ad di Pitti Immagine La danza è il tema di quest’anno

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