Corriere Fiorentino

Caso Kalinic, Della Valle detta la linea

Sì ai milioni cinesi ma solo se c’è l’alternativ­a giusta, per non indebolire la rosa

- Leo.B.

Cedere Kalinic solo a patto di un’offerta seria e irrinuncia­bile. Ma soprattutt­o solo dopo aver individuat­o un’alternativ­a valida, da Fiorentina.

Il consueto blitz fiorentino del sabato, stavolta ad Andrea Della Valle è servito anche per fare il punto sul mercato viola. Con il dg Pantaleo Corvino ovviamente, ma anche con Giancarlo Antognoni, immortalat­o insieme al patron durante l’allenament­o viola di ieri mattina. Mentre Nikola sta riflettend­o sulla maxi offerta cinese (12 milioni netti all’anno di ingaggio), la società si organizza per non farsi trovare impreparat­a. La linea del patron comunque rimane sempre la stessa: ora che la coppa Italia è alle porte, che l’Europa entrerà nella fase più bella e che il campionato entra nel vivo, Adv non vorrebbe indebolire la sua squadra e semmai rimandare cessioni dolorose a giugno. Quando magari, alla porta di Kalinic, potrebbero tornare a bussare club di Premier (campionato che piace parecchio al croato).

Certo, la montagna di soldi in arrivo da Oriente da una parte spaventa e dall’altra alletta. E allora in attesa della scelta del giocatore dica cosa vuol fare (la tentazione cinese comunque è sempre più forte), Corvino avrà l’onere-onore di scegliere l’eventuale erede alla maglia numero 9. Zaza? Gabbiadini? Ipotesi suggestive (non dimentichi­amo che alla Fiorentina servono italiani in rosa), ma anche molto care. Forse troppo per uno come il Corvo, mai troppo avvezzo a pagare «lana come seta». Niente di più facile così che con il suo braccio destro Carlos Freitas alla fine scelga per una soluzione estera.

Fare nomi in questo caso è quasi impossibil­e, ma come detto Della Valle preferireb­be presentare ai fiorentini un giocatore pronto subito e riconoscib­ile. Per accontenta­re Sousa (che di certo non farebbe salti di gioia per la cessione del suo pupillo), continuare a inseguire gli obiettivi stagionali e non fare arrabbiare una piazza già piuttosto delusa dall’andamento stagionale della squadra. Il nodo però resta sempre lo stesso: la scelta di Kalinic.

Anche la clausola infatti sarebbe un falso problema, perché in caso di sì del croato al Tianjin Quanjian di Fabio Cannavaro, non sarebbero certo 5 milioni (l’offerta degli intermedia­ri sarebbe ferma a 40-45 milioni) a stoppare un affare del genere. Nella sede viola comunque per il momento non è arrivata nessuna proposta uffi- ciale. I cinesi infatti la faranno soltanto dopo aver convinto Kalinic a diventare uno dei nababbi del calcio mondiale. Non resta che aspettare allora. Che Nikola sciolga le riserve, che il fax pieno di zeri arrivi in viale Fanti e che il Corvo trovi la sua nuova preda. Il gennaio viola in fondo è appena all’inizio.

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Della Valle ai campini con Antognoni e (sulla destra) Corvino (foto Violachann­el)
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Nikola Kalinic, 29 anni

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