Corriere Fiorentino

Firenze-Milano, il sì di Sala: «Con Nardella asse politico»

L’intesa tra le due città: è un momento delicato per il Paese, dobbiamo fare rete

- Chiara Dino

Il sindaco di Milano Giuseppe Sala tende la mano a Dario Nardella all’indomani dell’annuncio da parte del sindaco di Firenze dell’asse Firenze- Milano. Lo fa parlando di moda, ma lanciando anche un forte messaggio politico.

Nardella inaugurand­o Pitti ha rammentato il vostro incontro a Milano, il 29 dicembre. Un incontro anche dalla forte valenza politica… Cosa significa per lei fare asse con Firenze in questo momento?

«Sono convinto che le grandi città debbano fare rete. Questo vale a livello internazio­nale e ancora di più in ambito nazionale. Firenze è una città vivace e con una forte capacità attrattiva in termini culturali e turistici. Fare asse, collaborar­e, mi sembra non solo una scelta ragionevol­e ma anche opportuna, soprattutt­o in un momento delicato politicame­nte per il nostro Paese com’è quello che stiamo vivendo, considerat­a inoltre l’area politica che io e il sindaco Nardella rappresent­iamo».

Durante il vostro incontro avete parlato della necessità di un sodalizio per il comparto moda. Dunque la storica rivalità che anni fa ha portato anche a un accavallam­ento di date tra Pitti Uomo e Milano Moda, è finita? Cosa volete fare insieme?

«Milano e Firenze sono due città dalla forte identità che entrambe devono mantenere e valorizzar­e. Trovare delle occasioni per collaborar­e su moda, cultura, turismo o in altri ambiti è auspicabil­e, per il bene non solo delle nostre singole realtà, ma dell’intero Paese. Ciò che entrambi vogliamo fare è dare vita a nuove sinergie e alimentare le esistenti».

Nardella l’ha invitata alla prossima inaugurazi­one di Pitti, quella di giugno, verrà?

«Sono lieto dell’invito. Se sarà possibile, parteciper­ò volentieri».

Il sindaco di Firenze vuole portare degli artigiani fiorentini al prossimo Salone del Mobile. Che ne pensa?

«Direi che è un’idea molto apprezzabi­le, anche perché il Salone del Mobile di Milano può rappresent­are per gli artigiani fiorentini, così come per tutti gli artigiani italiani, un’occasione per far conoscere e scoprire a tutto il mondo la loro raffinata maestria. A proposito, vorrei ricordare che con Confartigi­anato Milano-Monza e Brianza, il Comune ha aperto canali e progetti di valorizzaz­ione, a esempio, dell’attività delle donne artigiane. Ecco, questo potrebbe essere un ulteriore ambito in cui attivare o favorire sinergie con Firenze e i suoi maestri dell’artigianat­o».

Avete già altri progetti in campo, oltre a questo degli artigiani?

«Abbiamo attivo un tavolo di lavoro, a Roma, con tutti gli operatori nazionali del Sistema Moda Italia, cui partecipan­o tra gli altri anche Camera della Moda e Pitti. Insieme si sta lavorando per la definizion­e di un calendario unico di eventi e promuovere Made in Italy. Oggi l’Italia, Milano e Firenze sono tornate di appeal per il mondo della moda, grazie alla vetrina internazio­nale che offrono».

Cos’altro si potrebbe fare insieme per il Made in Italy?

«La via maestra è quella di valorizzar­e i giovani creativi italiani. Sia Pitti sia Milano stanno lavorando a questo, a favorire gli emergenti».

Pucci che lascia Firenze per portare l’ufficio stile a Milano è un rischio per questa ritrovata o ricercata pace?

«Sono scelte imprendito­riali soggettive, su cui possono intervenir­e diversi fattori».

 Gli artigiani al Salone del Mobile È un’occasione per far conoscere a tutto il mondo la loro maestria Qui puntiamo sulle donne in bottega, può essere una sinergia in più

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Il sindaco di Milano Giuseppe Sala
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Il sindaco di Firenze, Dario Nardella, alla presentazi­one di Pitti 91

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