Corriere Fiorentino

Lavori tramvia, il rebus di via Nazionale

Da febbraio via Valfonda chiusa per metà. Le ipotesi per arrivare alla stazione

- Marzio Fatucchi

Niente rivoluzion­e, ma per l’arrivo dei cantieri della tramvia alla stazione, Palazzo Vecchio è ancora alla ricerca della «terza via». O meglio di una via di fuga per evitare che via Nazionale non diventi un muro per i bus dell’Ataf. La rivoluzion­e (mancata) era infatti il ribaltamen­to di via Nazionale: una inversione di senso per cercare una sistemazio­ne diversa del traffico quando (a febbraio, massimo inizio marzo) via Valfonda perderà un senso di marcia perché arriverann­o i cantieri della tramvia. No, è stato il responso dei tecnici, al lavoro da settimane su richiesta dell’assessore alla mobilità Stefano Giorgetti.

Via Nazionale quindi resta in direzione stazione. Il vero punto è ora come evitare che il traffico privato, come peraltro già succede spesso, formi code e intasi la strada verso Santa Maria Novella, bloccando il trasporto pubblico.

«Stiamo studiando delle alternativ­e, anche con simulazion­i di Ataf, ci rivedremo la prossima settimana» spiega Giorgetti. Alternativ­e che ruotano tutte intorno ad un incrocio: quello tra via Faenza e via Nazionale.

L’idea è infatti, almeno nell’ultimo tratto, quella di separare il traffico privato dai mezzi pubblici (bus e taxi). Quindi proprio dopo l’incrocio con via Faenza, via Nazionale diventereb­be destinata solo a mezzi pubblici e autorizzat­i Ztl. Ma gli altri? Qui si affrontano due ipotesi. La prima, di più immediata realizzazi­one, è di far subito controllar­e questo «varco» da vigili all’incrocio di via Nazionale con via Faenza. I non autorizzat­i potrebbero riprendere via Faenza e tornare da piazza del Crocifisso alla Fortezza. I mezzi privati che devono raggiunger­e il parcheggio della stazione (sia quello sotterrane­o che quello in superficie) passerebbe­ro da via Faenza-via Cennini (invertita di senso) e da piazza Adua arriverebb­ero alla corsia sotto la pensilina alla stazione. La seconda, che però obbliga ad una installazi­one veloce di una porta telematica, è di far accedere chi deve andare ai parcheggi della stazione sempre da via Nazionale, «spuntando» poi le targhe registrate dalla porta telematica, come avviene ora per gli ospiti degli hotel in centro.

Mercoledì prossimo arriverà il responso. Ma che sia necessario portare via i mezzi privati da via Nazionale, almeno parzialmen­te, è evidente: il 75% dei mezzi Ataf che ora arrivano alla stazione (anche da via Valfonda, che resterà solo in uscita) passerà da via Nazio- nale. Oggi la strada è per ore impraticab­ile, dopo rischia di diventarlo di più. Passeranno da via nazionale (girando da San Marco o Indipenden­za) il 28, il 2 e il 14. Ataf potrebbe spostare su via Iacopo da Diacceto il 17, il 22 2 il 23, ora a Porta a Prato. Ma è evidente che raddoppian­do i bus in transito da via Nazionale, quell’arteria rischia di saturare facilmente, bloccando tutto il traffico intorno alla stazione.

La viabilità Installazi­one di porte telematich­e e svolta obbligata in via Faenza per i mezzi privati

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