«Kalinic? Finché è qui gioca»
Per il croato ore di attesa. E in porta quasi fatta per Sportiello
Il primo segnale arriva dal campo, e porta la firma di Paulo Sousa. Dopo le risposte secche in sala stampa, la scelta dell’allenatore portoghese di schierare Kalinic è un messaggio a tutto l’ambiente viola. «Finché è qui gioca», dice a fine partita l’allenatore. In attesa di capire come andrà a finire l’intrigo di mercato che vede l’attaccante croato nel mirino dei cinesi, per la Fiorentina Kalinic resta un elemento fondamentale.
E non se ne può fare a meno nemmeno in Coppa Italia, a tre giorni dalla sfida contro la Juventus. Un segnale duplice, perché adesso anche il Tianjin Quanjian sa quanto importante sia il centravanti per tutta la squadra e, soprattutto, quanto ancora sia necessario trattare con il club viola per lasciarlo partire. Già, perché in attesa che sia proprio Kalinic a comunicare alla Fiorentina la sua voglia di andarsene (ma l’ingaggio da una decina di milioni di euro l’anno, inevitabilmente, lo allontana da Firenze) la società non ha intenzione di svendere il proprio attaccante. Tradotto, se non saranno esattamente 50 i milioni messi sul piatto dai cinesi per la clausola di Kalinic, ne serviranno comunque più dei 38 che, secondo le ultime indiventus screzioni, il club allenato da Cannavaro sarebbe disposto a sborsare. Non un braccio di ferro, semmai un rallentamento che potrebbe far slittare la chiusura dell’affare alla prossima settimana, dopo la sfida mai banale contro la Ju- di domenica sera. E se per le eventuali alternative a Kalinic servirà ancora attendere (Zaza resta vicino al Valencia esattamente come Calleri al Las Palmas dove potrebbe finire anche Toledo) Corvino comincia a muovere le sue prime pedine.
A metà strada tra i soldi che potrebbero arrivare dalla Cina e la rivoluzione in vista della prossima stagione, il dg è tornato con prepotenza su un’operazione già intavolata nelle ultime ore del mercato estivo, quando il portiere dell’Atalanta Marco Sportiello fu a un passo dal vestire la maglia viola. Ufficialmente un’idea nata per risolvere il problema dettato dall’infortunio di Dragowski, molto più probabilmente anche un primo passo per cominciare a programmare il futuro. D’altronde già da mesi gli occhi di Corvino e Freitas si erano posati anche su altri profili come il francese Benoit Costil del Rennes, il belga Koen Casteels del Wolfsburg e il genoano Mattia Perin ora alle prese con il recupero dall’infortunio al legamento crociato. Anche stavolta la volontà di Sportiello sarebbe quella di sposare la causa fiorentina, il problema semmai è l’obiettivo dell’Atalanta di monetizzarne la cessione. Così, mentre il Watford di Mazzarri provava a inserirsi offrendo soldi ai bergamaschi, nella giornata di ieri si sono intensificati i contatti per un prestito di un anno e mezzo con diritto di riscatto sul quale i viola appaiono più che ottimisti.
Il secondo tentativo sembrerebbe quello buono, tanto che Sportiello potrebbe essere a Firenze già nelle prossime 24/48 ore per le visite mediche di rito. Di contro, in un reparto portieri ad oggi troppo affollato, si aprono le porte a una cessione di Lezzerini. Per l’attuale secondo portiere della rosa ci sono proposte dall’Avellino e dal Vicenza, si tratta di prendere una decisione proprio come Kalinic.