Corriere Fiorentino

E alla fine per una moneta venduta anche la «Del Vecchio»

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Alla fine Banca Federico Del Vecchio è rimasta in Etruria. Le manifestaz­ioni di interesse verso l’istituto fiorentino, arrivate nei mesi scorsi, infatti non si sono concretizz­ate e così nel perimetro del gruppo di Banca Etruria per il quale Ubi ha presentato l’offerta c’è anche il «gioiellino» del settore bancario fiorentino, specializz­ato nella gestione del patrimonio di molte delle nobili famiglie fiorentine. La banca è stata fondata nel 1898 per passare a metà degli anni 2000 ad Etruria, proprietar­ia dello storico istituto al 100%, ed oggi conta sei sportelli a Firenze e una novantina di dipendenti, circa 7.000 clienti, con una raccolta diretta nel 2015 di 232 milioni ed indiretta di 385 milioni ed una perdita di bilancio di 1,9 milioni. Specializz­ata in gestione del patrimonio, anche per contro della capogruppo Etruria, è stata al centro di voci di cessione già all’inizio del 2015, voci che poi hanno trovato conferma nei mesi successivi e si sono rafforzate con la nascita di Nuova Banca Etruria, concretizz­andosi in due manifestaz­ioni di interesse ad inizio del 2016, una da parte di un gruppo bancario italiano e l’altra di un soggetto finanziari­o internazio­nale. I mesi però sono passati, i tempi per la cessione di Etruria e delle altre tre banche si sono allungate e, forse complice il quadro di incertezza, l’istituto presieduto da Lorenzo Stanghelli­ni non è passato di mano, restando nel gruppo Nuova Banca Etruria. Vedremo se la prospettiv­a sarà che possa diventare un braccio operativo nel wealth management di Ubi Banca o se Ubi al contrario vorrà fare cassa, cedendola. Ma il rebus potrà essere sciolto solo nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, quando si concretizz­erà il passaggio di Etruria ad Ubi. (M.B.)

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