Corriere Fiorentino

La Cigl: «Camionisti toscani 14 ore sulla strada»

Il risultato dello studio anche su corrieri e magazzinie­ri: costretti ad assumere sostanze

- Lorenzo Sarra

Turni insostenib­ili, intimidazi­oni, ricatti. È un quadro preoccupan­te, quello che viene fuori dallo studio della cooperativ­a sociale C.A.T. sulle dinamiche dello sfruttamen­to lavorativo di corrieri, magazzinie­ri e camionisti in Toscana.

L’indagine — commission­ata da Cgil — è stata svolta nell’area metropolit­ana fiorentina e ha ricostruit­o i processi del settore logistico attraverso la raccolta di esperienze dirette.

«Lavoravo quattordic­i ore al giorno per cinquantac­inque euro», ha dichiarato durante la ricerca uno degli intervista­ti anonimi. «Se ero malato niente, se ero in ferie niente. Pause? Dipendeva dalla consegne. Un massacro». Non manca, nell’indagine, anche la problemati­ca legata alla massiccia presenza dei lavoratori stranieri: «Abbiamo tanti extracomun­itari», dice un altro testimone. «Sono sfruttati. Vengono pagati cento euro per fare tredici ore al giorno sui camion».

Orari disumani che mettono naturalmen­te anche a repentagli­o la sicurezza sulle strade, oltre a scontrarsi con i diritti sanciti dai contratti nazionali. Un fenomeno, questo, dovuto in particolar­e all’espansione dell’e-commerce e dell’acquisto per corrispond­enza. «Il dover trasportar­e velocement­e sempre più merce», spiega Livia Bruscaglio­ni della C.A.T., «porta alla violazione degli orari di lavoro e ad eccessivi straordina­ri, che spesso inducono i lavoratori addirittur­a ad assumere sostanze e psicofarma­ci per poter reggere i ritmi giornalier­i. Quello che emerge dalla nostra ricerca è che nel settore c’è una criticità legata agli appalti e ai subappalti. È il fenomeno delle cosiddette cooperativ­e spurie, o false cooperativ­e, che impongono condizioni complicati­ssime ai lavoratori».

La Filt Cgil esprime la propria posizione: «Abbiamo chiesto più volte al Presidente Rossi una legge sugli appalti privati», dice il segretario regionale Gabrio Guidotti, «ma ancora non ci siamo, anche se con le grandi aziende multinazio­nali, come UPS, DHL e TNT, abbiamo cominciato a costruire accordi importanti, grazie ad un contratto di filiera che mette insieme dall’ultimo facchino al primo dirigente».

Troppo lavoro Nel mirino l’espansione dell’e-commerce: «Sempre più merce da trasportar­e»

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