Uniti come a Grosseto con Pera candidato (nonostante quel Sì)
Il centrodestra ci crede. E da tempo. Ad ottobre scorso Forza Italia, Fdi e Lega Nord hanno già annunciato di voler ripetere il «modello Grosseto» per vincere a Lucca. Cioè partire per tempo sul programma, per poi arrivare a scegliere il candidato che unisce. La soluzione migliore, finora, che ha portato anche l’anno precedente alla vittoria ad Arezzo. Poi, la vittoria del No al referendum anche in lucchesia e nel capoluogo, in quello che sembrava un feudo renziano, ha davvero galvanizzato i responsabili del centrodestra regionale e locale. E ora che è arrivata la «quasi» certezza della frattura nel Pd, si dichiarano pronti a tirare fuori il candidato sindaco «a breve, al massimo a gennaio». Lanciando anche segnali alle altre forze civiche del centrodestra che potrebbero candidarsi, a partire da quella nata da Marcello Pera. Anche se in questo caso il suo Si al referendum costituzionale crea più di un maldipancia, soprattutto alla Lega Nord. «Noi siamo disposti ad ascoltare tutti, per avere davvero la possibilità di vincere a Lucca, come siamo stati in grado di fare ad Arezzo e Grosseto» spiega Stefano Mugnai, coordinatore regionale di Forza Italia e «regista» dell’operazione Grosseto. Gli fa eco Manuel Vescovi, segretario regionale toscano della Lega: «Da mesi stiamo lavorando. Andremo uniti. Stiamo vedendo delle persone per capire il candidato migliore. Lo avremo entro fine mese. È la stessa strategia di Grosseto e Arezzo». Ma il rapporto con le liste civiche, a partire da quella di Pera? «Insomma, Pera che ha votato per il Sì... per quanto riguarda la Lega è no. Come si fa a prendere uno che votava per il Sì al referendum?». Nessuna indicazione per il nome: anche se oltre al caporedattore de La Nazione Remo Santini, considerato il più papabile e il più competitivo contro Stefano Baccelli del Pd e anche contro Alessandro Tambellini, ci sono quelli di Mario Pardini (ma vicino a Pera) e Marco Chiari, ex assessore della giunta Favilla, che si è detto disponibile ad un passo indietro rispetto a nomi unitari. O quello dell’assessore della giunta leghista di Cascina, Luca Nannipieri. Eppure, anche nel centrodestra, c’è chi potrebbe «rompere»: come Marco Santi Guerrieri, ex Fratelli d’Italia.