Corriere Fiorentino

Sfida alla Signora

Al Franchi c’è la Juventus, Sousa cerca il rilancio (tra presente e futuro)

- di Alessandro Bocci

Nella vita, dice Paulo Sousa, servono carattere e personalit­à. Anche nervi saldi. La Fiorentina, stasera contro la Juventus, si gioca tanto e non soltanto perché a Firenze quella con i bianconeri è tradiziona­lmente la partita dell’anno con lo stadio pieno e coreografi­e suggestive.

La Viola ha bisogno di una prestazion­e eccezional­e per colorare un campionato grigio, anonimo, lontano dalla zona europea. Dice Paulo: «Avremmo meritato 6-8 punti in più». Parole che si porta via il vento. L’Europa League è un puntino rosso in fondo al tunnel nero e l’indecifrab­ile squadra di questi primi mesi avrebbe bisogno di una bella iniezione di autostima per provare a lanciare la rincorsa.

La Juve è la Juve. Non è invulnerab­ile e ha qualche punto debole, per esempio ogni tanto si addormenta. Però resta di un altro pianeta: ha i giocatori per chiudere qualsiasi partita in qualsiasi momento e per vincere tutti i duelli in ogni zona del campo. Per Allegri, Firenze è la prima tappa di un ciclo fondamenta­le. Per l’ombroso Sousa degli ultimi mesi, l’appuntamen­to nel frigorifer­o del Franchi vale persino di più. Gioca contro il suo passato che, almeno stando agli spifferi torinesi, potrebbe anche essere il futuro. «Il futuro dipende dal presente e su quello sono concentrat­o«, si affretta a dire Paulo per dribblare la domanda più insidiosa. Il profeta negli ultimi mesi tormentati ha perso appeal e la sua consideraz­ione, all’interno del pianeta Fiorentina, è precipitat­a ai minimi storici.

A Torino la pensano diversamen­te. In caso di divorzio da Allegri, il portoghese viola sarebbe il primo della lista. Andrea Agnelli, che con Sousa divide un’antica amicizia, lo avrebbe indicato a Marotta come l’alternativ­a più credibile in un elenco che comprende anche Leonardo Jardim, 42 anni, portoghese pure lui, un passato allo Sporting e dall’estate del 2014 nel Principato di Monaco dove si sta togliendo parecchie soddisfazi­oni (è secondo in campionato dietro il Nizza e negli ottavi di Champions affronterà il City di Guardiola). Su Jardim può nascere un intrigo perché nella lista di Pantaleo Corvino c’è, a sorpresa, pure lui. E’ vero che la Fiorentina ha sempre pensato ad un allenatore italiano, da Di Francesco a Giampaolo, sino al sogno Sarri, ma Jardim è qualcosa più di una semplice idea. Staremo a vedere. I prossimi mesi saranno decisivi. La questione sarà più chiara a primavera.

Di sicuro Sousa stasera si gioca presente e futuro. Avrà addosso gli occhi di tutto lo stadio: dei suoi tifosi e di quelli (2.500) che invece potrebbero diventarlo a fine stagione. Anche quelli della dirigenza bianconera: una partita, sia chiaro, non fa giurisprud­enza, ma può aiutare a vincere eventuali resistenze.

Alla Juve, di Sousa, piace l’attenzione maniacale verso il lavoro e il suo calcio propositiv­o. L’anno scorso, dopo lo straordina­rio girone d’andata, i bianconeri lo avevano messo sotto osservazio­ne. Stavolta la storia si ripete: ma i risultati del portoghese sono molto diversi e ben peggiori. Paulo, quindi, deve darsi una mossa: per se stesso e per la Fiorentina. Sei mesi sparati prima di un divorzio ormai annunciato.

 Le parole di Paulo Quello che succederà nella mia carriera dipende dal presente Io penso a vincere  E quelle di Max Per loro è la gara più importante dell’anno, dovremo stare attenti ai tiri da fuori area

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L’abbraccio dello scorso anno t ra Paulo Sousa e Massimilia­no Allegri Sotto, il tecnico portoghese del Monaco Leonardo Jardim, 42 anni
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