Corriere Fiorentino

M5S, i rifiuti di Nogarin come antidoto al caos Roma

Sì dei creditori della municipali­zzata, Livorno diventa l’antidoto alle difficoltà romane del M5S

- Giulio Gori

I creditori di Aamps, la municipali­zzata dei rifiuti di Livorno, hanno detto a larga maggioranz­a sì al piano di concordato preventivo dell’azienda. Il 72 per cento ha accettato il pagamento ridotto dei crediti che vantavano su Aamps. Se la maggioranz­a dei creditori avesse detto di no, il Tribunale di Livorno (che ancora deve dare l’omologazio­ne al concordato) sarebbe stato costretto a dichiararn­e il fallimento dell’azienda che raccoglie i rifiuti. «Un risultato impensabil­e solo pochi mesi fa — esulta il sindaco Cinquestel­le Filippo Nogarin — La cura imposta dai nuovi vertici di Aamps ha trasformat­o l’azienda da un carrozzone appesantit­o da perdite e debiti, in una partecipat­a capace di fare economie, in grado di macinare utili». Mentre il sindaco twitta una foto di Aamps illuminata da un raggio di luce, il gruppo consiliare grillino va all’attacco di chi riteneva che il concordato avrebbe portato al fallimento dell’azienda: «Chi sosteneva che sarebbe stato un bagno di sangue per lavoratori e fornitori, oggi dovrebbe avere l’onestà intellettu­ale di chiedere scusa». La notizia del successo del concordato rimbalza tra Genova e Roma. Beppe Grillo esulta sul suo blog: «Risultato epocale — scrive — Quello che succede a Livorno con Aamps è quello che succederà a Roma. Presto avremo grandi soddisfazi­oni anche lì #VoliamoAlt­o».

Il sindaco della Capitale, Virginia Raggi, prende la palla al balzo e fa eco al leader M5S: «Risultato storico a Livorno, bravo Nogarin. Azienda rifiuti salvata senza soldi cittadini grazie a M5S. Ora rivoluzion­iamo Roma». Insomma, tra i grillini ora nasce il modello Livorno. Nel Pd, tra i grandi accusatori di Nogarin, emergono silenzi che tradiscono un certo imbarazzo. Il sottosegre­tario Silvia Velo è irrintracc­iabile, il senatore Andrea Romano invece si tira fuori: «Sì, ho letto la notizia, ma prima di poterla commentare devo analizzarl­a. Devo ancora mettere assieme i pezzi». Da Roma, è Ernesto Carbone, della segreteria Pd, a rispondere a Raggi e definire il suo intervento «tra il patetico e lo sconsolant­e». «Mentre dubitiamo fortemente della validità dei risultati ottenuti a Livorno, abbiamo la certezza del disastro fatto da Raggi e dai suoi amici a Roma».

«Gioia incomprens­ibile» quella dei Cinque Stelle, attacca il Pd livornese. «M5S e Nogarin dicevano di non voler spendere neppure un euro del Comune per ricapitali­zzare l’azienda, ma in realtà con il ribaltamen­to dei crediti in tariffa non si è fatto altro che scaricare sui cittadini onesti il peso di questa operazione». Il consiglier­e comunale Marco Ruggeri (Pd), che nel 2014 fu sconfitto da Nogarin al ballottagg­io, aggiunge: «Meno male che i creditori hanno detto sì al concordato, altrimenti Aamps sarebbe fallita. Ma continuo a pensare che sia stata una scelta scellerata. L’amministra­zione grillina ha deciso di metterlo in tasca ai fornitori, ma non ha risolto il problema vero di Aamps: i livornesi e le aziende non pagano la Tari. Non lo facevano quando governava il Pd, non lo fanno ora che governa Nogarin. Il sindaco racconta frottole: lo ha fatto quando parlò di un buco inesistent­e da 42 milioni di euro, che in realtà erano gran parte crediti non riscossi e lo fa ora quando nasconde che l’indebitame­nto di Aamps cresce a ritmi superiori rispetto ai tempi del Pd. E ha fatto un piano industrial­e che non crea sviluppo».

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 ??  ?? Il sindaco di Livorno Filippo Nogarin (M5S). Accanto manifestan­ti in consiglio comunale durante una seduta sull’azienda rifiuti del maggio scorso: alcuni in appoggio al sindaco, altri contro
Il sindaco di Livorno Filippo Nogarin (M5S). Accanto manifestan­ti in consiglio comunale durante una seduta sull’azienda rifiuti del maggio scorso: alcuni in appoggio al sindaco, altri contro

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