FOTODISEGNO L’ARTISTA DELLE CITTÀ
Pietro Cataudella studia geofisica a Pisa e con il progetto CityLiveSketch ha conquistato migliaia di follower sui social. «Racconto le bellezze dell’Italia in modo alternativo. Le sfide più grandi? La Normale e il Duomo di Firenze»
In tasca porta sempre un taccuino e una penna: ogni momento è buono per ritrarre un angolo di paesaggio o un monumento. Ma poi i tratti a penna si sovrappongono alla fotografia, il disegno in bianco e nero si mischia ai colori della realtà, creando una nuova prospettiva. Ecco il diario di viaggio di Pietro Cataudella, studente di geofisica con la passione per l’arte: oltre duecento schizzi di luoghi simbolo dell’Italia (e del mondo) fotografati sul posto. È il progetto CityLiveSketch: in primo piano c’è il disegno, sullo sfondo si intravede lo scorcio «vero». L’idea è nata tre anni fa in un caldo pomeriggio di luglio in Sicilia, a Marzamemi, piccolo borgo marinaro vicino a Pachino, dove Pietro è nato, ma si è sviluppato in Toscana, dove il giovane artista di 25 anni si è trasferito per proseguire gli studi all’Università di Pisa. Sono nati così gli schizzi di Ponte Vecchio, del Duomo di Firenze, di Santa Croce, del Castello di Sammezzano, di piazza dei Miracoli. I suoi «sketch» pubblicati sui social, spopolano: mediamente ogni foto raggiunge 200 mila «like», su Instagram ha quasi 26 mila followers e 6 mila su Facebook. Un successo inaspettato, per un progetto «nato per gioco per descrivere il territorio in modo alternativo» racconta Pietro. «Feci un disegno di Marzamemi, molto veloce e grezzo poi mi venne l’idea di fotografarlo di fronte al luogo rappresentato. In seguito ho ritratto altri panorami e ho affinato la tecnica con tanta pratica». Ora ha tre Moleskine piene di disegni, per fare uno schizzo ci mette anche più giorni. La sfida che lo ha impegnato di più è stata la Scuola Normale di Pisa, era indeciso se farla o no: alla fine ha impiegato due giorni e mezzo per non perdere nessun dettaglio e due taccuini, uno accanto all’altro, per raffigurarla nella sua larghezza. Impegnativa è stata anche la cattedrale di Firenze, con la Cupola ritratta da una finestra del palazzo della Fondazione Cassa di Risparmio, dopo una visita alla collezione. «C’era questa vista meravigliosa ne ho approfittato per fare un disegno». I suoi di-
segni sono fedeli alla realtà, ma a volte si lascia trasportare dalla fantasia aggiungendo qualcosa di suo o modificando parti delle immagini con il fotoritocco: la cupola del Brunelleschi così diventa un fiore, la Torre pendente si trasforma in una candela, e il Perseo sotto la Loggia dei Lanzi crea bolle di sapone. «Ma mi sto concentrando su disegni in bianco e nero su taccuino, mi rilassa».
Nel cassetto Pietro ha in progetto «sketch» di Siena, Volterra, San Gimignano e Livorno e il sogno di una mostra tutta sua. I suoi lavoro piacciono non solo sui social. «Spesso la gente mi fa i complimenti mentre lavoro. È bello che i “mi piace” non siano solo on line ma anche off line».