Nikola il Magnifico
ORA NON BISOGNA ACCONTENTARSI
L’impresa è riuscita, la Fiorentina altalenante di questa stagione ha battuto la Juventus e lo ha fatto nel migliore dei modi, se così possiamo dire. Nel migliore dei modi perché la squadra di Sousa (bravo anche l’allenatore in questa serata tra il miracolo e il merito) ha giocato meglio ed ha interpretato meglio la partita rispetto a una Juventus troppo sicura della propria forza e troppo incerta nell’esibirla. La Fiorentina ha vinto di squadra e di tattica. Di squadra perché ha quasi sempre comandato la partita, anche se ovvie situazioni di pericolo e di difficoltà non le sono mancate — e le ha affrontate bene, a parte qualche colpo di fortuna in mischia — ed ha consentito a se stessa di essere molto più efficace in attacco e molto più pericolosa di quanto non lo sia stata la Juventus. Sì, possiamo definirla una vittoria di squadra, di una squadra che comprende anche l’allenatore, anche perché si è rivisto uno spirito gagliardo di altri tempi, quando l’atteggiamento della Fiorentina, qualunque fosse la sua posizione in classifica, anzi meglio se quella posizione era mediobassa, riusciva ad estrarre dal suo misterioso cilindro delle ottime prove collettive in occasione delle sfide con i bianconeri. Migliore nell’approccio e anche nella convinzione e nella continuità, la Fiorentina è piaciuta e ha dato una bella soddisfazione ai suoi tifosi, piuttosto scontenti in questa stagione. Viene spontaneo chiedere a questa squadra misteriosa, saltuaria, affascinante e balbettante, di trovare un minimo di continuità, di non lasciare la perla di ieri sera come fosse un gioiello isolato e irripetibile. Il dovere è quello di insistere e di tentare un recupero in classifica. Qualche traccia sicura anche sul piano tattico (vedi Sanchez ottimo difensore) potrebbe servire. L’importante è non accontentarsi di aver battuto la Juventus. È un colpo grosso e inatteso, ma se la squadra viola è capace di giocare come ieri sera, di crederci e di impegnarsi come ieri sera, sarebbe un dolore scoprirla ripiegare su posizioni di più basso profilo e su prestazioni insufficienti. Se ci consentite una battuta, non c’è soltanto la Juventus da battere.