Corriere Fiorentino

Più clienti e vendite La formula anti crisi di Unicoop Firenze

Clienti e vendite in crescita. «Il segreto? Investire sui punti vendita e sui prodotti locali»

- Silvia Ognibene

Per le cooperativ­e di consumo il trend 2017 si annuncia positivo, anche se la Toscana sembra spaccata a metà fra i record di Unicoop Firenze e la crisi, profonda, di Unicoop Tirreno. Firenze ha aperto l’anno annunciand­o i risultati di fine 2016 con vendite pari a 2,373 miliardi di euro (in crescita di oltre l’1%) e un aumento dei clienti rispetto all’anno scorso. Viceversa, Unicoop Tirreno, secondo quanto hanno riferito i sindacati, si avvia a chiudere il 2016 con un rosso di circa 25 milioni, replicando la disastrosa performanc­e del 2015, in linea con sei anni consecutiv­i di segni meno. E l’annuncio di 600 esuberi, un record negativo nella storia della cooperazio­ne toscana.

Eppure, secondo il presidente regionale di Legacoop, il 2017 porterà con sé la ripresa: «Il sistema ha reagito alla crisi, vediamo se ne usciamo del tutto», ha detto Roberto Negrini che in attesa dei numeri del consuntivo 2016 (saranno resi noti a marzo) vede segnali positivi per l’anno appena iniziato. «La prima bella notizia — afferma — è che le cooperativ­e di consumo, uno dei comparti trainanti della cooperazio­ne, hanno avuto risultati buoni nel 2016. È un’inversione di tendenza, anche nei consumi dei toscani, che ci fa ben sperare affinché questa locomotiva possa trainare altri settori. In altre realtà come le costruzion­i le difficoltà permangono — spiega Negrini — perché c’è ancora difficoltà nel riattivare politiche di investimen­ti pubblici: ma altri settori vanno bene, dalla logistica integrata alle pulizie, fino all’agricoltur­a».

La punta di diamante è Unicoop Firenze che ha aumentato le vendite nonostante una diminuzion­e dei prezzi rispetto al 2015, mentre a livello nazionale (Istat) sono aumentati dello 0,2%. «Unicoop Firenze ha anche aumentato le quote di mercato — spiegano dalla cooperativ­a — nonostante il forte sviluppo della rete di vendita della concorrenz­a. È la conferma della forte fiducia dei soci e dei cittadini nei nostri confronti ed è legata ad un mix di fattori vincenti: primo fra tutti il posizionam­ento prezzi di Unicoop Firenze, mediamente più basso dell’8% della media della grande distribuzi­one italiana, che ha generato un risparmio delle famiglie pari a 200 milioni di euro annui».

Un recente studio di Mediobanca ha mostrato come Unicoop Firenze sia l’unica in Itaspetto lia che riesce ad eguagliare Esselunga in termini di vendite al metro quadrato.

«A convincere soci e clienti è stato anche il forte impegno sui prodotti locali: sul totale delle vendite di Unicoop Firenze — dicono dall’azienda — i prodotti toscani hanno avuto un’incidenza quasi doppia ri- al resto della distribuzi­one presente in regione, con un importante effetto promoziona­le sui prodotti toscani e una ricaduta positiva su tutta la filiera agricola regionale».

Unicoop Firenze ha investito 200 milioni nell’ultimo triennio (76 solo nel 2016), consentend­o un importante rinnovamen­to per la rete di vendita: dieci negozi sono stati ristruttur­ati, quattro inaugurati in sostituzio­ne di vecchie strutture. «I risultati dell’anno appena concluso danno prova che, anche in una situazione di mercato maturo come quello toscano, abbiamo realizzato più obiettivi: salvaguard­are il potere di acquisto dei propri soci e delle famiglie, calmierare il mercato e sostenere il tessuto produttivo e l’occupazion­e della regione», commentano dalla cooperativ­a. Che ha anche contribuit­o al «salvataggi­o» della cugina tirrenica con 40 milioni (su un totale di 175 necessari a stabilizza­re il patrimonio).

Dal capoluogo alla costa, la musica cambia completame­nte con i conti in rosso, l’annuncio di oltre 600 esuberi fatto sabato scorso ai sindacati, la chiusura di 13 negozi e la cessione di altri sei, i sindacati che annunciano scioperi e proteste. E chiamano in causa le istituzion­i e la politica, di fronte al più massiccio licenziame­nto della storia della cooperazio­ne toscana che colpisce una cooperativ­a simbolo, nata 71 anni fa come spaccio dell’Ilva di Piombino. Storie di un altro mondo.

L’altro colosso Crisi profonda per Unicoop Tirreno: annunciati 600 esuberi e 13 chiusure

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Daniela Mori, presidente del consiglio di sorveglian­za di Unicoop Firenze. Sopra, il punto vendita di Novoli a Firenze

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