Corriere Fiorentino

Rafael, il senzatetto morto a 1.300 metri per meditare

Massa, risolto il giallo del cadavere mutilato sul Sagro. In tasca il simbolo del Cammino di Santiago

- Manuela D’Angelo

La conchiglia di San Giacomo, simbolo del pellegrina­ggio nella città di Santiago de Compostela, qualche banconota in tasca, scontrini di un bar di Grosseto, l’indirizzo di una Caritas e una targhetta misteriosa con su scritto «scotto 13». È tutto quello che aveva addosso Rafael Pedro Nova Nova, il cittadino dominicano di 59 anni, trovato morto senza testa sul monte Sagro, Alpi Apuane, lo scorso 30 dicembre. La sua identità è rimasta un mistero per molti giorni, l’uomo non aveva con sé documenti e non risultavan­o denunce di persone scomparse, nessuno lo stava cercando. Fu quasi subito chiaro che erano stati gli animali selvatici a dilaniare il suo corpo, trovato da alcuni escursioni­sti sotto il costone di una montagna senza testa, senza un braccio e senza un pezzo di bacino. Si sapeva soltanto che, visto l’abbigliame­nto, le scarpe di tela, i jeans e il giubbotto primaveril­e, non poteva essere un escursioni­sta. Poi quella scritta «scotto 13» ha portato alla risoluzion­e del caso: indagando tra gli ambienti religiosi, i centri sociali, le Caritas di Grosseto, la Procura di Massa Carrara e la squadra Mobile di Massa sono arrivati alla casa di riposo La Cupolina di Manciano. Qui, gli effetti personali degli anziani vengono siglati per evitare che si confondano, o si perdano con il cognome e il numero di ingresso nell’istituto e infatti quel giubbotto appartenev­a ad Emilio Scotto, il tredicesim­o ospite della Cupolina, morto serenament­e nel suo letto alcuni anni fa. È stata la figlia dell’anziano a rivelare di aver regalato tutti gli abiti del padre a Rafael, un uomo buono, molto religioso, che viveva chiedendo l’elemosina vicino al cimitero di Porto Santo Stefano. Si occupava di accudire le tombe, non cercava mai soldi ma solo la condivisio­ne di un po’ di pane e di un bicchiere di vino. Fingeva di essere spagnolo, non possedeva documenti e nel 2015 era stato colpito da un ordine di espulsione. I commercian­ti grossetani della zona hanno riconosciu­to gli oggetti che Nova Nova era solito portare con sé, tra cui la capasanta dei pellegrini e anche quel giubbotto regalatogl­i dalla casa di riposo; le analisi sul dna disposte dalla Procura dovranno adesso confermare la sua identità. Secondo il procurator­e di Massa Carrara Aldo Giubilaro e il dirigente della Mobile Antonio Dulvi Corcione nel gennaio 2016 Rafael si era incamminat­o sul monte Sagro, meta spirituale di tanti pellegrini, cercando conforto nella fede, nel silenzio e nella meditazion­e; incautamen­te si era spinto troppo in alto, a 1300 metri. La stanchezza, o un malore, lo avevano portato a rifugiarsi sotto il costone di una montagna, dove è morto.

Il corpo è stato ritrovato il 30 dicembre da alcuni escursioni­sti: non aveva documenti

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Il procurator­e capo Aldo Giubilaro e il capo della Squadra Mobile Antonio Dulvi Corcione mostrano la foto del senzatetto trovato morto sul Sagro

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