Corriere Fiorentino

Kalinic Le ombre cinesi

IL CASO Domenica ha ricordato Bati, ma quello a Buffon potrebbe essere l’ultimo gol in A Il croato (squalifica­to col Chievo) vuole l’Oriente, però deve convincere Adv

- Leonardo Bardazzi

Della Valle È un discorso delicato, leggo cifre altissime che a noi non risultano

Un’emozione unica, vissuta con quella corsa a braccia aperte verso i tifosi in delirio. Un gesto raro per un freddo come Nikola da Spalato, ma che racconta parecchio di quello che gli sta passando per la testa in questi giorni. Kalinic è tra due fuochi. Da una parte la sfida con l’Italia, il grande feeling con Sousa e la voglia di non lasciare incompiuta la sua avventura viola. Dall’altra i soldi, tanti, in arrivo dai cinesi. Che per convincerl­o a emigrare a Oriente hanno pronti per lui una dozzina di milioni all’anno. Troppi per far finta di nulla, tanto che dalle stanze del centro sportivo viola filtra un’altra conferma: il croato sarebbe tentato di accettare, anche se lasciare Firenze gli costerebbe parecchio. Da un punto di vista profession­ale (giocare in serie A era una delle sue ambizioni) e soprattutt­o umano, visto che lui e la famiglia, in riva all’Arno (vive a due passi da Piazza d’Azeglio), si trovano a meraviglia.

Il cerchio però potrà chiudersi solo quando la Fiorentina accetterà l’offerta — per il momento solo teorica e mai messa nero su bianco — del Tianjin Quanjian. «Quello di Kalinic è un discorso delicato, certe cifre non mi risultano, ma il problema è capire il ragazzo». Adv nel dopo partita non ha girato intorno al problema. Che il bomber sia propenso ad accettare la corte del club di Cannavaro è un fatto, che i cinesi però ancora non abbiano saputo accontenta­re la Fiorentina è un’altra certezza. Radiomerca­to per altro rilancia la notizia secondo la quale proprio il Tianjin sarebbe tornato alla carica per avere Diego Costa del Chelsea e pure Radamel Falcao del Monaco, in barba ai dettami del governo che suggerisce spese più morigerate e all’ultima normativa che imporrà ai club cinesi di tesserare un massimo di 3 stranieri anziché 4.

Di sicuro, ora più che mai, i tifosi viola sperano che Kalinic resti dov’è. E faccia ancora gol (alla Batistuta) come quello che ha infilato Buffon domenica scorsa. Chi segna alla Juve da queste parti entra nel mito e dopo il rigore fallito dello scorso anno, Nikola da domenica sera è nell’Olimpo viola. I tifosi già lo apprezzava­no per quel suo dannarsi l’anima in ogni partita, per quella sua capacità di dare tutto ed essere sempre pericoloso. Adesso però l’indice di gradimento è destinato a salire ancora. Perché Kalinic ha saputo (almeno per 90 minuti) cancellare i tarli cinesi che ha in testa e giocare la sua miglior partita dell’anno. Un segnale inequivoca­bile della grandezza del calciatore ma anche della serietà dell’uomo («Nikola è super prima come uomo e poi come giocatore», ha assicurato Sousa). I fiorentina dunque incrociano le dita e sperano che qualcosa per i cinesi vada storto: «Kalinic? Abbiamo già detto tutto», taglia corto il dg Pantaleo Corvino dai microfoni di Sky. La certezza per il momento c’è che nella prossima partita l’allenatore dovrà comunque fare a meno del suo pupillo. Ammonito con la Juve, Kalinic sarà squalifica­to contro il Chievo. Cosa che complica i piani del portoghese ma che lascia un briciolo di tranquilli­tà in più dal punto di vista della trattativa. A Verona dunque toccherà a Babacar trascinare l’attacco viola, anche perché pure Zarate pare in partenza: lo vuole il Watford e il suo fratello-manager sembra spingere per l’addio. Motivo in più per immaginars­i un Corvino grande protagonis­ta sul mercato: alla Fiorentina serve una punta. Anche se Sousa e i tifosi viola, sperando che sia ancora Kalinic.

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Nikola Kalinic contro la Juventus ha segnato il suo nono gol in campionato, forse l’ultimo in maglia viola

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