Il Pd toscano: basta liti, tocca a Tambellini
A Lucca ricandidato il sindaco uscente. A Carrara, invece, rottura con il partito locale
La ricucitura a Lucca, con il «modello Rossi», lo strappo a Carrara con il Pd locale che non ha ascoltato il livello regionale, né gli alleati, e va per la sua strada. Ieri è stata una lunga giornata movimentata per il Pd toscano, iniziata con la riunione a Firenze delle forze politiche e civiche della coalizione di centrosinistra che hanno sostenuto a Carrara l’amministrazione di Angelo Zubbani (Psi) per due mandati e cioè Articolo Primo, Partito Repubblicano, Carrara Futura e Psi, con il vicesegretario del Pd regionale Antonio Mazzeo. La discussione è durata a lungo e alla fine tutti sono stati d’accordo nel rilanciare la coalizione, chiedendo al partito di Carrara, il cui segretario non è andato a Firenze, di rinviare di una settimana l’assemblea prevista nel pomeriggio per lanciare la candidatura a sindaco di Andrea Vannucci ex vice di Zubbani.
Dalla città del marmo, nonostante febbrili contatti ed un ordine del giorno dei renziani per far passare in assemblea il rinvio chiesto dal partito e dalla coalizione, però è arrivato un niet. E l’assemblea ha dato l’ok a Vannucci, con 49 sì, una astensione e un non voto. E Vannucci, sul suo sito carraratrepuntozero.it, scrive: «Si parte! Orgoglioso di voi!».
«Non abbiamo ritenuto opportuno congelare nulla — dice a caldo il segretario comunale del Pd di Carrara, Raffaele Parrini — Abbiamo scelto democraticamente: il nostro candidato sindaco sarà Vannucci, e ora lavoreremo per ricostruire la coalizione con gli alleati e le fratture interne al nostro partito». E il rischio commissariamento o espulsione? «Non posso decidere io se il Pd di Carrara vada commissariato o no — risponde Parrini — Io sono per unire il Pd e il centro sinistra e credo che non si sia spaccato ancora nulla. Ci sono i margini per recuperare». Duro il commento di Mazzeo dopo l’assemblea: «Continueremo a lavorare fino all’ultimo per una soluzione unitaria e di coalizione, battendo i pugni sul tavolo se serve. La linea della segreteria è chiara, stop ai professionisti della divisione e partito unito per vincere».«E se Carrara andrà avanti non potremo non prendere provvedimenti», aggiunge, cioè niente simbolo Pd alla lista ed espulsione dei ribelli.
Per trovare la pace a Lucca, dopo il lavoro del commissario straordinario del partito Stefano Bruzzesi, è servito anche un «intervento non ordinario», come lui stesso dice, del segretario toscano Dario Parrini. Niente primarie, né candidatura renziana di Stefano Baccelli, consigliere regionale ed ex presidente della Provincia, ma partito per la riconferma di Alessandro Tambellini e liste che saranno fatte dal livello regionale, con quindi una forte presenza di renziani che saranno anche in giunta. «Modello Rossi», appunto e Parrini ha spiegato: «Basta con gli eccessi polemici interni al partito. Il Pd regionale assume la responsabilità di tutte le scelte per le quali non si è rivelata possibile una soluzione consensuale. Il sindaco di Lucca avrà il supporto di un programma e di una compagine consiliare plurale e altamente rappresentativa. E continuerà ad essere costante e costruttivo il confronto col presidente Enrico Rossi». Tambellini commenta: «Quella di oggi non è una bella giornata per me, lo è per il Pd e la città. Ora lavoriamo uniti, con in mare una barca ben salda e non piu traballante. Ringrazio Bruzzesi, Parrini, Rossi e Baccelli che in questa vicenda ha dimostrato grande senso di responsabilità».