Corriere Fiorentino

I rigattieri da largo Annigoni: un ritorno lì? Non ci fidiamo

Tra le tende bianche dei commercian­ti in crisi: vogliamo lavorare

- Giulio Gori

Alle tre di pomeriggio è un’oretta buona che non passa anima viva. Tra le tende bianche del mercato delle Pulci di largo Annigoni, gli ultimi rigattieri si guardano l’uno con l’altro, strofinand­osi le mani per il freddo: «Te icché tu fai? Io vo a casa».

Passata l’ora di pranzo e chiusi i banchi di frutta e verdura di Sant’Ambrogio non c’è più ragione di restare per i pochi — meno della metà — che ieri mattina avevano sfidato il vento e deciso di aprire. Dopo che, lunedì, le tende erano rimaste chiuse tutte quante per l’allerta meteo. Nardella, dopo aver detto no al ritorno del mercato delle Pulci in piazza dei Ciompi, ora apre uno spiraglio. Ma loro non ci credono, non si fidano più: «Ormai ha deciso da tanto tempo e siamo stufi delle sue bugie: di là non ci vuole, punto — dicono — Dice anche che tra due settimane partono i lavori in piazza dei Ciompi? Avevano promesso che sarebbero partiti a settembre…». Di fronte alle tende bianche le signore che arrivano dal mercato scivolano via con le mani occupate dalle buste gonfie di frutta e verdura. Di rado si fermano anche solo per guardare. Di stranieri neppure l’ombra.

«Qui in largo Annigoni, d’estate si lavora solo di mattina, d’inverno si lavora solo di mattina, quando piove non si lavora proprio… E stamani ho incassato meno di 50 euro», si lamenta un rigattiere. Ma voi preferite restare qui o tornare in piazza dei Ciompi? La domanda è semplice, la risposta non lo è affatto. Troppe le in- cognite. E sulle prime rispondono: «Noi vogliamo solo lavorare». Ma grattando dietro la paura di innescare nuove polemiche, la sensazione che è che ci sia molta nostalgia della loggia del Pesce: «Lì c’erano i turisti, c’era il passaggio — spiega uno di loro — Qui a parte la gente che viene a comprare le arance, chi viene?». L’unica che dice «Ciompi» e ci mette nome e cognome è Roberta Risaliti: «Dal Comune ci hanno detto che è colpa nostra se ci hanno mandato via perché non abbiamo voluto aprire il portafogli — dice — Ma io investo in un’attività se so che posso portarla avanti a lungo. Se non ho nessuna garanzia, mi metto le mani nelle tasche col rischio che al mio posto poi arrivi qualcun altro?». Qualcuno torna con la mente a un vecchio progetto promosso dagli stessi rigattieri: le casette a formare un ovale, ma sospese da terra per dare fiato alle radici del grande pino di piazza dei Ciompi, in modo da non doverlo abbattere. Qualcun altro cita con un po’ di nostalgia la suggestion­e dei giardini pensili che sarebbero potuti sorgere sopra le casette delle Pulci. «Di proposte ce ne sono state tante, ed era giusto rimettere la piazza a posto perché ormai faceva schifo — dicono i rigattieri — Era tutto malandato, c’era l’amianto e la mattina c’erano i ricordi lasciati da chi ci dormiva la notte».

La nostalgia non è solo dei commercian­ti traslocati. Maria Luisa Falai Nencioni, titolare della storica pasticceri­a che presidia la piazza dal 1950, è risoluta: «Il mercato delle Pulci era parecchio brutto. E non di recente, lo è sempre stato — spiega — Ma bastava rimetterlo a posto. Una piazza vuota è un male per tutti». Maria Luisa Nencioni ritorna con la memoria agli anni ’50, quando il mercato delle Pulci ancora non esisteva e in piazza dei Ciompi c’era l’antenato del mercato ortofrutti­colo: «I banchi di frutta e verdura erano dappertutt­o, arrivavano fino a via Carducci. E qui era sempre pieno di fiorentini». In largo Annigoni a vincere è la rassegnazi­one. E nessuno sembra pronto a salire sulle barricate per tornare «a casa». Laura Tucci spiega il perché: «Il posto in cui stare ormai è l’ultimo dei problemi. La nostra prima preoccupaz­ione è la Bolkestein: ci saremo ancora l’anno prossimo? E poi se anche ci rimandano in piazza dei Ciompi ma ci danno dei loculi da un metro per uno, i mobili dove li metto? Tanto vale stare qui». Su una cosa sono tutti d’accordo, Palazzo Vecchio deve decidere, in fretta. E dare una sistemazio­ne definitiva al mercato: «Queste tende non sono solo uno spettacolo inverecond­o — dice uno dei commercian­ti — D’estate qui dentro ci sono 50 gradi, d’inverno si gela. E quando piove, la piazza si allaga perché l’hanno progettata male».

Qui a parte la gente che va a comprare le arance non passa nessuno D’inverno si lavora solo la mattina e quando piove non c’è proprio nessuno Stamani ho incassato meno di 50 euro Il posto in cui stare è l’ultimo dei problemi ma queste tende sono uno spettacolo indecente D’estate qui dentro ci sono 50 gradi e ora si gela

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Il mercato delle Pulci in piazza Annigoni dove è stato spostato lo scorso anno

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