PRIMA LA VITA DI QUARTIERE, POI IL DESIGN
Piazze consegnate al nulla da anni. Senza che siano stati individuati progetti degni di essere realizzati. Di idee ne sono spuntate parecchie, ma qui servono soluzioni credibili. Nelle interviste che abbiamo pubblicato ieri, l’architetto Marco Casamonti ha proposto una grande gara internazionale aperta ad architetti e artisti. È una strada, ma prima di tutto ci sarebbe bisogno che il Comune capisse quali sono le attese e le esigenze diverse che coesistono su una stessa piazza, individuando una possibile sintesi. Parliamo di interessi vivi, di persone in carne e ossa: residenti, commercianti, artigiani, ma anche i visitatori, com’è giusto che sia in una città accogliente. L’estetica deve essere lo strumento, non il fine. Non può essere il criterio prevalente. Anche perché sarebbe ben triste avere piazze dalle forme bellissime ma senz’anima, in quartieri impoveriti e privati della loro identità. In redazione sono arrivate molte lettere dopo gli articoli di questi giorni. Oggi ne pubblichiamo alcune: raccolgono opinioni diverse, naturalmente. Discutere fa bene. All’avvocato Edlmann mi limito a rispondere che è proprio sulla proprietà degli stand di piazza dei Ciompi (anche noi le abbiamo chiamate baracche, ma senza alcun intento dispregiativo) che è in corso il braccio di ferro legale con il Comune (vedremo come finirà) e che le frasi contestate dal suo assistito non erano del collega che ha scritto il pezzo ma dell’assessore comunale Bettarini. All’architetto Ciompi rispondo che per comprendere quanto siamo felici i rigattieri ex Ciompi basta leggere nella pagina qui accanto il reportage di Giulio Gori da largo Annigoni. Ad Alberto Morselli e a Veronica Sani dico solo che i bambini giocano meglio su una piazza viva che su una piazza smorta, che anche i negozi di vicinato hanno pagato duramente il declino economico dovuto alla chiusura al traffico e che il sindaco dovrebbe finalmente, come promesso, rivederne gli orari della Ztl (noi avevamo chiesto di rovesciarla a favore di residenti e negozianti: apertura al traffico dio giorno e chiusura la notte). Al sindaco non mancano volontà e passione. Ieri ha assicurato che ai Ciompi i lavori cominceranno entro tre mesi. Ma è stato deciso solo il rifacimento dei marciapiedi. Che durerà un anno. Giusto il tempo per decidere che fare della piazza... Tanto per chiarire.