Scosse ad Amatrice, in Toscana paura e scuole chiuse
Niente lezioni a Chiusi (anche oggi) e Sansepolcro. Volontari già partiti per il Lazio
Nelle scuole di Chiusi e di Sansepolcro, le scosse di terremoto di ieri sono state così forti che i ragazzi sono usciti dagli istituti. E se nel Comune aretino le lezioni sono state sospese, in quello senese il sindaco Juri Bettolini ha deciso di chiudere le scuole anche per oggi. Nessun danno, una decisione «a scopo precauzionale». Le tre scosse di ieri mattina di oltre magnitudo 5, con epicentro vicino ad Amatrice al confine tra Lazio e Abruzzo, sono state così forti da essere avvertite distintamente anche a Firenze, Pisa, Livorno. Molte le segnalazioni di cittadini preoccupati arriso vate ai vigili del fuoco nel capoluogo toscano. Ma nella nostra regione si è subito mossa anche la catena di solidarietà verso le zone più colpite dal terremoto, dove a peggiorare Il campo della Misericordia toscana ad Amatrice sommerso ieri notte dalla neve la situazione si sono messe le intense precipitazioni (un metro di neve) e il gelo polare. Già ieri mattina sono partite per Amatrice due squadre della Misericordia (di Siena e Empoli) e il team di ricerca e recupero dei vigili del fuoco di Firenze e Pisa. Ma i pompieri sono stati fermati subito dal centro operativo nazionale perché i numeri dei soccorritori già sui luoghi del terremoto erano sufficienti.
Discorso diverso per le Misericordie, che hanno bisogno di più persone per gestire i propri campi. «Ad Amatrice le tende della Misericordia del Lazio sono crollate sotto il pe- della neve — spiega Alberto Corsinovi, responsabile delle emergenze per tutte le confraternite italiane — Quello toscano è in difficoltà, ma i container hanno retto».
Sono cinque le squadre che Corsinovi ha inviato da tutta Italia tra Amatrice e Cascia: «A Ussita avevamo quattro volontari con cui di notte avevamo perso i contatti per la caduta delle comunicazioni». Entro le prossime ore dalle Confraternite di Toscana e dal Lazio partiranno 75 volontari che si concentreranno sul nuovo epicentro, Montereale, in Abruzzo, con una cucina da campo, moduli bagno e mezzi antineve.
Pronta a partire anche la colonna mobile della Regione Toscana con 12 squadre per il servizio di spalatura neve con i camion-fresa. Oggi, a Firenze, era in programma un incontro al Seminario Maggiore Arcivescovile, con il vescovo di Rieti. Ma ieri monsignor Domenico Pompili ha avvisato di dover rimandare l’appuntamento: «Non posso lasciare la diocesi e la mia gente».
La neve In difficoltà il campo delle Misericordie per i terremotati, ma i container reggono