Sportiello, il pararigori che sogna i Mondiali
Il nuovo portiere: «La Fiorentina è il top, sono qui per convincere Sousa e il ct»
Un pararigori dalla faccia pulita e il fisico da modello. Ma anche un ragazzo semplice che ha una voglia matta di conquistare Firenze e guadagnarsi la fiducia di Ventura.
Tutto questo è Marco Sportiello, il nuovo portiere della Fiorentina (arriva in prestito per 18 mesi con diritto di riscatto intorno ai 5,5 milioni) che Corvino inseguiva dall’estate scorsa e che molto presto (al massimo dalla prossima stagione) è destinato a prendere il posto di Tatarusanu nella porta viola: «La Fiorentina è un top club — dice Sportiello — è stato bello vivere il Franchi contro la Juve, ma mi aspettavo un clima così: a Poggibonsi ho giocato un anno e conservo tanti amici. E tutti mi avevano parlato dell’attesa che c’è in città per questa partita. So bene quanto Firenze viva per la Fiorentina e questo mi affascina». Higuain, Pogba, Palacio, Sansone e Paloschi. Sono sono alcune delle vittime di numero 1 nato a Desio e cresciuto nell’Atalanta (è arrivato a Zingonia nel ‘99, ad appena 7 anni), che a forza di fidarsi dell’istinto e studiare gli avversari si è specializzato nel neutralizzare i rigori.
Tutto però nacque nell’estate 2014, quando Sportiello, al trofeo Bortolotti, parò due rigori a quelli del Nantes e l’Atalanta scoprì un gioiello. In due anni da titolare ha vinto la speciale classifica del miglior portiere al fantacalcio e rapito l’attenzione degli osservatori di Inter, Liverpool e perfino Real. Poi però qualcosa si è rotto. Per Gasperini infatti non aveva più le giuste motivazioni per restare all’Atalanta. E da lì sono cominciate le panchine e i mesi difficili di questo girone d’andata: «Non vorrei tornare sull’argomento — spiega lui — ma anche le difficoltà ti possono insegnare qualcosa e formarti come uomo. Cedermi è stata una scelta della società e io sono felice di aver colto al volo l’occasione viola. Sono stato accolto benissimo, anche Tatarusanu mi ha aiutato e abbiamo tutte le possibilità di fare un ottimo girone di ritorno».
«Conoscevo Berna — continua il neo acquisto — perché abbiamo fatto insieme gli Europei Under21, lui è un leader e un giocatore fantastico. Chiesa invece l’ho visto giocare solo domenica scorsa, ma mi ha fatto una bellissima impressione: sono felice però che la Fiorentina stia puntando su noi italiani. Chi sa già cos’è Firenze dà qualcosa in più. Kalinic? È un grande attaccante, l’anno scorso mi ha pure fatto gol. Mi auguro resti».
Il suo numero di maglia sarà il 57, lo stesso che aveva a Bergamo. E il perché è facilmente comprensibile: «Mia moglie Sara e mia figlia Diletta (di appena 6 mesi, ndr) sono nate tutte e due il 5 luglio. Non potevo scegliere altro numero. Il mio idolo? Sebastiano Rossi, perché da piccolo tifavo Milan. Ora però voglio sfondare alla Fiorentina, anche se Tata è un portiere sottovalutato e anche se dovrò avere pazienza prima di integrarmi. Io però sono qui per giocare, anche perchè ho un sogno nel cassetto: andare al Mondiale in Russia nel 2018».
Porte girevoli Io al posto di Tata? Voglio giocare, ma mi servirà pazienza per integrarmi