Corriere Fiorentino

Tennis, le Cascine tornano grandi

Il rilancio del club fiorentino. Il presidente: siamo fuori dal periodo nero

- Marco Massetani Simone Spadaro

Il Circolo Tennis Firenze nasce nel per iniziativa di 30 soci il

Le Cascine hanno visto vincere campioni come e ospitato la Coppa Davis

Ricordate il torneo di Firenze inserito nell’Atp Tour, quello che tra il 1973 e il 1994 si giocava a ridosso del Roland Garros e che fu vinto da racchette pregiate del calibro di Nastase, Panatta, Clerc, Ramirez, Arias, Gerulaitis e Muster? Facendo le debite proporzion­i tecniche, il tennis profession­istico tornerà presto a rivivere sull’Arno. È il progetto del Circolo Tennis Firenze, il club delle Cascine che ha voglia di mettere la ciliegina sulla torta alla propria attività internazio­nale, aggiungend­o in calendario — dopo gli Internazio­nali under 18 di Pasqua (42 edizioni) e la tappa estiva «wheelchair» Itf (tennis in carrozzina, 7 edizioni) — un torneo maschile categoria Challenger, con montepremi di 42.500 euro, che diventerà l’appuntamen­to clou della Toscana con il tennis di vertice. «Abbiamo da tempo avviato i contatti e siamo fiduciosi — spiega il direttore del Ct Firenze Flavio Benvenuti — riteniamo che settembre possa essere il mese ideale per aprirsi ancora alla città e per presentare un altro spettacolo ai fiorentini».

Rilancio e apertura. Ecco le nuove parole d’ordine di questo storico circolo fiorentino fondato nel lontano 1898 (quinto club italiano più longevo, il primo a permettere nel 1902 l’uso della racchetta alle donne, sede nel 1910 dell’elezioni del marchese Pietro Antinori alla guida della neonata federazion­e) che nonostante la difesa di una norma statutaria rigida e molto british (sui 10 courts si scende di bianco vestiti, nessuna deroga cromatica), sogna sempre più un futuro ispirato alla modernità.

Negli anni ’80 e ’90, questo era ancora il club-rifugio della Firenze benestante e influente, dei nobili, degli imprendito­ri, dei profession­isti di successo. La lettura dei quotidiani sulle poltrone in pelle, il doppio con gli amici all’ora di pranzo, una mano a bridge, qualche party esclusivo: entrare al Ct era il consolidam­ento, o il raggiungim­ento, di uno status sociale mai scontato. Palline bianche e nere scandivano certe votazioni, lunghe liste d’attesa attendevan­o gli aspiranti soci, un’onerosa tassa di adesione scoraggiav­a le finanze più volubili.

Il mondo cambia in fretta, il tennis pure. «Adesso chi si associa al Ct è un giovane profession­ista L’esultanza della squadra senior del Club Tennis che ha raggiunto la promozione in A2 sui 45 anni che vuole fare sport, e non certo vita di circolo — afferma Sandro Quagliotti, presidente con mandato in scadenza — e la conferma arriva non solo dai campi da tennis, che sono sempre strapieni, ma anche dalla nostra attività agonistica con 130 iscritti alla scuola Sat e 50 all’agonistica, e dai risultati, grazie alla squadra senior maschile che ha riconquist­ato la serie A2. Ammettiamo­lo, abbiamo sfiorato la chiusura in due occasioni, e abbiamo stretto i denti. I lavori per la palestra, per l’unico pallone indoor che ci è stato concesso di realizzare e per la sicurezza (due milioni di euro di investimen­to, ndr) sono stati sacrifici pesanti. Ma finalmente siamo un circolo sportivo vero, non più un club».

La cifra record di oltre 1.100 soci raggiunta nel 1998, durante le celebrazio­ni del Centenario, si è oggi ridotta a circa 600 tessere preservate anche grazie all’abolizione, nel 2010, della quota di adesione (sette milioni e mezzo di vecchie lire, scesi vertiginos­amente a simbolici 100 euro), e agli attuali e «abbordabil­i» 2.000 euro di quota annuale. «Si è andato a erodere il vecchio gruppo di associati, ma la fidelizzaz­ione dei nuovi sfiora il 90 per cento — spiega ancora Benvenuti — con 750 iscritti il circolo troverebbe un’ideale stabilità».

Un parziale equilibrio dovrebbe essere già garantito dal recente esito del contenzios­o con l’ufficio patrimonio per il canone di affitto. L’ingiunzion­e di pagamento avanzata dal Comune, proprietar­io del terreno, era stata impugnata dal circolo che aveva considerat­o la richiesta esorbitant­e. La vertenza si è decisa in tribunale con la riduzione del canone (fino al 2025) da 170.000 agli attuali 104.000 euro annui. «Diciamo che siamo giunti a una situazione accettabil­e», taglia corto Quagliotti. trofeo, e punteranno molto sul fattore campo per le sfide decisive. Non sarà facile ma il sogno della società di Scandicci è di mettere in bacheca la prima coppa ed è forse anche per questo obiettivo che è stato ufficializ­zato l’acquisto della centrale Luisa Casillo, una pedina che rafforza il roster allenato da Chiappafre­ddo. In semifinale affrontera­nno la Liu Jo Modena, formazione che gioca in Champions League. Nell’altra semifinale si troveranno di fronte l’Imoco Conegliano, la squadra campione d’Italia, contro l’Igor Gorgonzola Novara. Si preannunci­ano due giornate di grande sport all’insegna del tutto esaurito (arriverann­o tifosi da tutta Italia). A breve si conosceran­no anche le modalità per l’acquisto dei biglietti.

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Nella foto del 1955 i ragazzi del tennis club alle Cascine di Firenze (Torrini Fotogiorna­lismo)
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