Corriere Fiorentino

«Ecco perché ai Ciompi va riportato il mercato»

- I residenti e gli esercenti del gruppo «Piazza dei Ciompi: perché?»

«Il mercatino, recuperato con un bel progetto, può continuare ad essere il cuore del piccolo “distretto” antiquario che ancora vive nel centro di Firenze». Così, in una lettera, commercian­ti e residenti del gruppo «Piazza dei Ciompi perché?» chiedono al Comune un confronto sulla piazza rimasta vuota dopo la rimozione dei banchi.

Caro direttore, la ringraziam­o per aver aperto, in maniera decisa, il dibattito sul destino di piazza dei Ciompi e piazza del Carmine. È un confronto di cui sentivamo il bisogno, avendo invitato più volte il sindaco e gli assessori a discutere pubblicame­nte di Piazza dei Ciompi, senza però ottenere risposta.

Le argomentaz­ioni che ci hanno spinto ad attivarci in favore del mantenimen­to del mercato delle Pulci nella sua sede storica e per un recupero di alto profilo dei Ciompi, vanno in direzione di un intervento che unisca e non divida. Che unisca il mercato con il verde, il commercio e la socialità, i commercian­ti, i residenti, gli avventori, i passanti, i turisti. La sua storia e il futuro.

Piazza dei Ciompi riprende vita se si mettono in armonia tutti gli elementi che la caratteriz­zano, e che il degrado ci ha spinto a non riconoscer­e più come parte di un unico luogo: il mercatino, la Loggia del Pesce, il giardino del Gratta, i negozi, le aree di passaggio. Devono restare tutti: sradicarne uno significa perpetuare il declino di tutti gli altri.

A chi sostiene il trasferime­nto del mercato delle pulci per fare spazio a un giardino replichiam­o che, in piazza dei Ciompi, un giardino c’è già. Ci giocavano i nostri figli ma oggi è più che altro un ricovero per gli emarginati. Il giardino del Gratta è una risorsa che deve essere recuperata e messa in relazione con il resto della piazza. È questa la vera sfida per una piazza verde.

All’amministra­zione, che ipotizza di sostituire il mercato stabile con uno temporaneo replichiam­o che il mercatino, recuperato con un bel progetto, può continuare ad essere il cuore del piccolo «distretto» antiquario che ancora vive nel centro di Firenze. In un periodo di crisi, in cui le amministra­zioni promuovono i centri commercial­i naturali, è paradossal­e metterne a rischio uno peculiare, che vive spontaneam­ente da oltre 50 anni. Il mercatino è un bene collet- tivo.

C’è chi reputa necessario rimuovere il mercatino per rendere la piazza «pubblica». Il nuovo mercatino noi lo immaginiam­o aperto, dialogante con le aree di socializza­zione: la Loggia, che ammiriamo ogni mattina, aprendo il negozio o portando i figli a scuola; i marciapied­i su cui affacciano i negozi, le aree di passaggio...E immaginiam­o nuovi spazi, tra le strutture del mercato, arricchiti con piante e arredi.

Molti, infine, riescono ad immaginare Le Pulci solo nello stato di degrado in cui versavano da tempo. Noi crediamo, invece, che una prospettiv­a chiara sul futuro delle loro attività spingerà gli esercenti ad avere maggiore cura dello spazio e a rappresent­are, con il loro lavoro, un presidio civico e anti-degrado.

La nostra posizione sembra non aver trovato ancora riconoscim­ento presso l’Amministra­zione, che antepone strumental­mente il tema degli investimen­ti per il rifaciment­o degli stand ad ogni consideraz­ione di tipo urbanistic­o. È però tenuta in consideraz­ione, oltre che da molti residenti ed operatori, dai rappresent­anti dell’Ordine degli architetti e da alcuni consiglier­i comunali che hanno scelto di confrontar­si con noi.

Come loro siamo soprattutt­o convinti che la valutazion­e attenta di questi elementi — piuttosto che la suggestion­e momentanea suscitata da accattivan­ti rendering — abbia molto più valore per giungere ad un progetto che rinnovi l’identità e le funzioni di piazza dei Ciompi, permettend­ole di essere davvero una piazza di tutti. Nessuno escluso.

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