Nogarin vuole aggirare l’obbligo dei vaccini
Il sindaco Cinquestelle: inaccettabile la forzatura della Regione. Saccardi: si attenga alle norme
Il sindaco Nogarin (M5S) prepara la battaglia contro la legge regionale che lega l’iscrizione a nidi e materne all’obbligo di vaccini. «Studiamo il modo per non farla valere a Livorno».
Carte bollate «Stiamo studiando un percorso per fare in modo che non sia applicabile agli asili di Livorno» Giachi (Anci): non ci sono appigli
«Siamo pronti a combattere per la libertà». Ovvero contro la legge regionale che imporrà le vaccinazioni a chi vorrà iscrivere i bambini al nido e alla materna. Il sindaco di Livorno Filippo Nogarin si dice pronto a mettere i bastoni tra le ruote alla Regione non solo sul piano politico, ma anche mettendo in atto «un percorso amministrativo per fare in modo che la legge non sia applicabile ai nostri asili, un percorso che non ci trova impreparati perché è già in itinere». Il sindaco Cinquestelle spiega, insomma, che a Livorno sui nidi — di competenza comunale — si consumerà una battaglia di carte bollate con la Regione: un aggiramento della legge già allo studio sfruttando le pieghe delle norme sugli enti locali. Nogarin si dice «favorevole ai vaccini, ma contrario all’obbligo». E spiega: «L’idea stessa di “obbligatorietà” contrasta con il concetto di “promozione” di politiche volte alla tutela della salute pubblica: se si vuole porre un freno al calo delle vaccinazioni, bisogna lavorare sull’informazione e sulla comunicazione. Non è certo rendendo i vaccini obbligatori che si convinceranno i cittadini della bontà di questo sistema, anzi. Si alimenteranno i sospetti e la disinformazione e si avrà come unico effetto il calo delle iscrizioni ai nidi e alle materne». I toni del sindaco di Livorno evocano una battaglia che si fa culturale: «Solo il pensiero di essere costretto a vietare l’ingresso all’asilo ai bimbi non vaccinati mi fa accapponare la pelle, i servizi educativi devono essere aperti a tutti». Toni che trovano sponda nel consigliere regionale Cinquestelle, Andrea Quartini, che si chiede se un bimbo non vaccinato si «potrebbe trovare a scuola le forze dell’ordine a impedirgli l’accesso». Quartini evoca la libertà di scelta di genitori e pediatri anche se l’Ordine nazionale dei medici ha di recente negato questo diritto ai propri associati, pena la radiazione. E contesta inoltre la «forme coattive di vaccinazione» previste dalla legge per orfani e figli di tossicodipendenti, e parla di «Stato padre padrone». «Fino a prova contraria Livorno sta dentro la Regione Toscana e quindi deve attenersi alle norme che la Regione emana. Se la legge passerà in Consiglio, vedremo che genialata Nogarin riuscirà a partorire — ribatte l’assessore regionale alla salute Stefania Saccardi — Il sindaco si assumerebbe la responsabilità di non proteggere la salute della propria comunità. La mia legge gli fa accapponare la pelle? A me fa lo stesso effetto il fatto che lui non consenta a Livorno di avere un ospedale come si deve».
Saccardi, assieme all’immunologa del Meyer Chiara Azzari, stasera sarà ospite su La7 di Piazza Pulita per parlare di vaccini. Nella commissione di esperti che ha scritto la legge, in rappresentanza di Anci c’era il vicesindaco di Firenze, Cristina Giachi. Che commenta: «Non credo che un Comune possa trovare il modo opporsi a una misura di prevenzione sanitaria della Regione. Non mi pare ci siano appigli».