Tremate, tremate (se tornano gli anni ‘80)
Alla Leopolda le tendenze di «Vintage Selection»
Bomber, meglio se con ricami vistosi sulla schiena, maglioni oversize realizzati con filati di qualità, camicie in seta per lui e dalle stampe tutt’altro che minimal. Gli anni Ottanta con tutto il loro immaginifico guardaroba di volumi azzardati e colori sgargianti sono tornati. Il verdetto arriva dalla Stazione Leopolda di Firenze dove fino a domenica è in corso la ventinovesima edizione di «Vintage Selection» salone e laboratorio di ricerca e stilistica, dedicato all’abbigliamento vintage dove le grandi aziende della moda internazionale con i loro buyer e fashion designer nei giorni di Pitti Filati si danno appuntamento alla riscoperta di materiali e stili degli anni passati. Un caleidoscopio di proposte che catalizzano l’attenzione di un pubblico di appassionati e addetti ai lavori. Soprattutto stilisti: in incognito ieri tra gli stand anche Maria Grazia Chiuri attuale direttore creativo Dior protagonista qualche giorno fa con le sue creazioni di una tra le più acclamate passerelle della settimana dell’Alta moda a Parigi. Tutti atsultato? tenti alle proposte vintage che, in omaggio al tema guida dei saloni invernali di Pitti Immagine «Pitti Dance Off» vede esposte tra le navate della grande ex stazione ottocentesca look ispirati alla Disco Dance. Un motivo-guida ben riassunto anche nella mostra-installazione «Disco Parade», che racconta attraverso 20 outfit sorprendenti l’abbigliamento da discoteca degli anni Ottanta. «Grazie alla collaborazione con alcuni dei principali negozi vintage italiani (da A.n.g.e.l.o di Lugo di Romagna al fiorentino Street Doing di Via dei Servi) – racconta Giulia Lemme che per Stazione Leopolda cura il progetto – abbiamo vestito 20 manichini, ballerini d’antan di una immaginaria discoteca con tanto di sfera stroboscopica». Il ri- Una galleria di look esemplari da cui pescare le tendenze del vintage di domani. «Alla base di questo lavoro – aggiunge Angelo Caroli di A.n.g.e.l.o – la ricerca di capi di quel periodo con attenzione ai materiali e alla loro costruzione stilistica. Ingredienti che spingono stilisti e appassionati a venirci a trovare ad ogni stazione di Vintage Selection».
Gli abiti e gli accessori esposti sono tutt’altro che residui di armadi dismessi quanto eccellenti testimonianze di come la moda è stata e di tutto il corollario di rivoluzioni sociali connesse a quel determinato stile. «Le camicie in seta di Versace con stampa cachemire, i jeans 501 ma anche i maglioni oversize e gli shearling — continua Angelo — sono i capi che più vanno a ruba», «assieme — aggiunge Gianfranco Panerai di Street Doing — a maglieria Missoni, tessuti e filati di pregio di cui il pubblico di buyer a Firenze anche per Pitti Filati dimostra grande attenzione».