Germano e Teardo insieme per Céline
Stasera al Teatro dei Rinnovati di Siena
Una stanza buia, il vibrato sincopato di viola e violoncello quasi «impazziti», come a graffiare l’aria di note. Una lampada emana riverberi fosforescenti ed Elio Germano è seduto alla scrivania in penombra, piegato sui gomiti, che quasi si «mangia» il microfono di una radio: «Viaggiare è proprio utile — gracchia l’attore a mala pena comprensibile con la cornetta appoggiata alle labbra — fa lavorare l’immaginazione; tutto il resto è solo delusione e fatica». Con un’eco distorta che ripete le sue parole come da un altoparlante mezzo guasto. Il viaggio di cui parla è uno dei momenti più alti, complessi ma anche controversi della letteratura novecentesca: Viaggio al termine della notte, romanzo d’esordio di Louis-Ferdinand Céline: aspra e pessimistica critica a tutto campo sulla modernità, dalla Grande Guerra al colonialismo, alle meccaniche del lavoro, alla scienza, alla medicina. Stasera alle 21.15 al Teatro dei Rinnovati di Siena, l’attore Palma d’Oro a Cannes lo interpreta in versione reading musicato insieme al compositore elettronico Teho Teardo premiato per la colonna sonora de Il Divo di Paolo Sorrentino e autore di alcune delle più celebri partiture per il cinema italiano degli ultimi 20 anni. Un incontro tra archi — Laura Bisceglia al violoncello, Ambra Chiara alla viola, Elena De Stabile al violino — chitarra ed effetti di Teardo, in cui anche la voce di Germano si tramuta in uno strumento musicale, cupo e dolorante come il testo, immergendosi e immergendo lo spettatori in una serie senza fine di incubi. Celine va «oltre la narrativa» e diventa «un’esperienza filosofica» sostiene Germano. Dove vive «un senso drammaturgicamente profondo fatto di leggerezza».