Blitz tra gli anarchici fiorentini Tre arresti, due donne al vertice
Quando gli autoblindo della polizia e dei carabinieri, ieri all’alba, sono arrivati davanti a Villa Panico gli anarchici erano andati via già da un pezzo. Si erano accampati, con i loro mezzi, a Firenze Sud, ed è lì che le forze dell’ordine li hanno sorpresi per poi trasferirli tutti in questura. «Sono scappati, probabilmente qualcuno li aveva avvertiti», dice un agente a un collega che presidia via Andrea del Sarto, la strada che abbraccia l’ex manicomio di San Salvi.
All’interno di Villa Panico gli anarchici non hanno lasciato nulla, a parte qualche busta di immondizia, una serie di scatole disseminate nelle stanze e un secchio di ghisa con un mazzo di fiori rosa che gli artificieri hanno trovato all’ingresso. È stato fatto brillare, nel timore potesse contenere esplosivo, in uno di quei pratoni che fino a qualche mese fa veniva utilizzato come discarica. Stessa sorte anche per altri oggetti sospetti (scatolame e buste) sparsi all’interno dell’edificio per incutere paura e per rallentare le operazioni di sgombero che, effettivamente, si sono concluse solo nel tardo pomeriggio.
Ma che quello di Villa Panico non fosse uno sgombero come tanti altri lo si è capito nel momento in cui a San Salvi che una banda di nordafricani aveva trasformato nella centrale dello spaccio di San Salvi, poi sgominata dalla polizia ad ottobre scorso.
A metà mattina, però, le forze in campo sono aumentate e si sono compattate: nell’ex manicomio si è sparsa la voce che «personaggi assimilabili allo stesso universo» starebbero arrivando in via del Sarto per inscenare una manifestazione di protesta e solidarietà. Per fortuna non è accaduto nulla di tutto ciò e la bonifica è andata avanti senza tensioni e senza ulteriori rallentamenti. È ormai calato il buio quando davanti alla villa si sono presentati anche gli operai incaricati dalla Asl di piombare le entrate e le finestre così da evitare altre occupazioni. L’Azienda sanitaria, proprietaria di tutta l’area, ha deciso di potenziare per i prossimi giorni la vigilanza armata perché, dice il direttore sanitario (e da oggi anche direttore generale) della Asl Toscana Centro Emanuele Gori, «bisogna evitare che altri possano entrare a Villa Panico. Per questo stiamo ragionando su quale destinazione darle». Troverà finalmente pace questa zona?