E un Giglio a Rocky e Golia
Diciassette Fiorini per Rigopiano
«Ho visto con i miei occhi di cosa siete capaci». Il sindaco Dario Nardella si rivolge ai vigili del fuoco. Ricorda il nubifragio del primo agosto 2015 e il crollo in lungarno Torrigiani del 25 maggio di un anno fa: «Eravate lì, in prima linea, senza badare minimamente al rischio per la vostra incolumità». Ma il Fiorino d’Oro è «un ringraziamento a nome di tutti i 380 mila fiorentini per quello che avete fatto all’Hotel Rigopiano». Ieri, nel salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, i 15 vigili del fuoco di Firenze in prima linea per salvare i turisti intrappolati sotto la valanga di Farindola hanno ricevuto la massima onorificenza della città. Il riconoscimento è andato anche alle squadre, il team Usar della Toscana (ricerca e recupero) e all’unità cinofila di Firenze. Sono Nicola Ciannelli, Fabio Tani, Mirco Billi, Alessio Giannini, Leonardo Diamante, Davide Lagomarsino, Riccardo Leoncini, Maurizio Pasquinelli, Stefano Primigalli, Luca Samori, Fabio Sani, Gino Giovannetti, Francesco Cenni, Stefano Feroci e Fabrizio Veraci.
Ciannelli, uno dei «serpenti delle macerie», sale sulla Tribuna dell’Udienza, ha gli occhi lucidi: «Noi siamo una squadra». Le istituzioni hanno raccolto il messaggio: ed è presente il vicesindaco di Pisa, Paolo Ghezzi; quando il sindaco Marco Filippeschi consegnerà la Torre d’Argento ai membri pisani dell’Usar, Nardella manderà un suo assessore. E ieri la Regione ha approvato una mozione del Pd per conferire un riconoscimento ai Vigili del fuoco toscani, all’Usar e alle associazioni della colonna mobile della protezione civile. «Non siamo degli eroi, abbiamo paure come tutti — continua Ciannelli — Se le superiamo è perché ci facciamo forza l’un l’altro». Quando riceve il Fiorino, Francesco Cenni è accolto da un boato: lui è il «Checco» che i due fidanzati salvati, Giorgia e Vincenzo, hanno ringraziato davanti a tutta Italia, per essere stato per ore a parlare con loro mentre aspettavano di essere salvati. «Ma io — si schermisce — senza gli altri non sono nessuno». «Il ringraziamento più grande — dice il comandante provinciale Roberto Lupica — Va alle nostre famiglie, alla loro infinita pazienza». Stefano Feroci è col suo Golia, un pastore tedesco: «In casa tutti si sorbiscono le conseguenze di un addestramento quotidiano». Nardella e il presidente del Consiglio comunale Caterina Biti appuntano il Giglio dorato al collare di Golia e di Rocky, un labrador. È la prima volta di un animale. I due cani sono i protagonisti, tutti li coccolano. «Senza di loro non sapremmo dove scavare. Al Rigopiano — racconta Fabrizio Veraci — sono stati loro a dirci dove c’erano persone vive».