Corriere Fiorentino

Rossi: giustizia La senatrice Pd: Moretti lasci, anche i suoi titoli

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«È importante che non sia andato tutto in prescrizio­ne, credo che questa sentenza corrispond­a a un bisogno di giustizia, rivendicat­o con molta forza, con molta fermezza da parte delle famiglie, dell’intera città di Viareggio». Il governator­e Enrico Rossi, ieri pomeriggio, è stato uno dei primi a commentare la sentenza di primo grado per la strage di Viareggio. «Noi come Regione eravamo parte civile in questo processo — ha continuato il governator­e — quindi, ci siamo comportati come abbiamo dovuto e come era giusto fare. Se ci sono errori, come è stato accertato, chi ha sbagliato è giusto che paghi». Da Palazzo Madama il senatore Pd Andrea Marcucci sottolinea che le sentenze non si commentano, ma dice che «la sete di giustizia e di verità dei familiari delle vittime e di un’intera città ha trovato una prima risposta. La strage di Viareggio non poteva essere un evento fortuito». Marcucci sottolinea però la necessità «di avere un sistema giudiziari­o più veloce», e il riferiment­o al fatto che ci siano voluti quasi otto anni per arrivare a una sentenza di primo grado è palese. «Condanne insoddisfa­centi», tuona invece la senatrice dem Manuela Granaiola: «Di certo le pene non saranno di grande conforto per i familiari delle vittime. Tuttavia, per la gravità dei fatti e per l’esito di questo primo grado di giudizio credo che Moretti debba essere allontanat­o da tutte le cariche pubbliche che ancora continua a ricoprire; anzi credo che per decenza dovrebbe essere lui stesso a consegnare le dimissioni da tutti gli incarichi pubblici che ricopre a partire da quelle di Ad di Finmeccani­ca. Auspico anche l’immediato ritiro di quel cavalierat­o così inopportun­amente concesso dall’allora presidente Napolitano». Il deputato grillino, Alfonso Bonafede chiede che Moretti «rinunci alla prescrizio­ne». «Finalmente una sentenza esemplare su una strage. L’Italia ci ha abituato a stragi irrisolte. Coraggio, impegno e competenza del Tribunale di Lucca ma la politica continua ad avere delle responsabi­lità per la troppa durata dei processi con regole farraginos­e e che purtroppo potrebbero anche in questo caso alla prescrizio­ne dei reati. Spero di non veder vanificato un così serio lavoro della magistratu­ra lucchese. In ogni caso nessuno restituirà alle famiglie i trentadue cari scomparsi». È il commento del sindaco di Pietrasant­a Massimo Mallegni. (A.P.)

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