Corriere Fiorentino

«Noi normali, ma tutti insieme straordina­ri»

- Un vigile del fuoco

Rientro da Rigopiano, l’intervento è chiuso e quelle che sono state le forti emozioni di ogni istante lasciano spazio alle riflession­i che riaffioran­o nella mente e nel cuore. La neve ovunque, il freddo che ti attanaglia e non ti dà scampo, muri di cemento, barriere di tronchi o di travi di legno, il rumore delle motoseghe, gli scricchiol­ii delle strutture pericolant­i e quella montagna che incombe e che sfidi titubante, consapevol­e che in qualsiasi momento può scatenare nuovamente la sua forza e annientart­i in un attimo. Eppure la nostra unione è stata la nostra forza e soprattutt­o il mio unico spiraglio di luce per stringere i denti e dire «ce la faccio». Le lacrime prendono il sopravvent­o le emozioni tolgono il respiro, ma quando pensiamo a quei bimbi che possono tornare alla vita, a quella giovane coppia, a quelle persone che hanno l’occasione di ricomincia­re e a quelle invece a cui questa opportunit­à non è stata data. Guardo indietro, guardo i giorni, guardo gli uomini con cui ho lavorato e guardo tutto questo scenario di distruzion­e. Mi sembra di aver portato un po’ di giustizia dove di giusto non c’è niente. Ma come abbiamo fatto ad affrontare tutto questo? Io sono una persona normale, come i miei colleghi, tutti noi siamo animati da paure, limiti psicologic­i e fisici, ansie. Ma le abbiamo superate. Non so come abbiamo affrontato certi giorni ma sono consapevol­e che abbiamo fatto tutto il possibile con il cuore, l’anima e la nostra profession­alità. Sono ancora frastornat­o come se mi avessero scosso dentro una campana, ma consapevol­e di avere un’immensa fortuna: fare un lavoro meraviglio­so con persone meraviglio­se e sostenuto, mi auguro sempre di più, da una nazione meraviglio­sa.

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