«Noi normali, ma tutti insieme straordinari»
Rientro da Rigopiano, l’intervento è chiuso e quelle che sono state le forti emozioni di ogni istante lasciano spazio alle riflessioni che riaffiorano nella mente e nel cuore. La neve ovunque, il freddo che ti attanaglia e non ti dà scampo, muri di cemento, barriere di tronchi o di travi di legno, il rumore delle motoseghe, gli scricchiolii delle strutture pericolanti e quella montagna che incombe e che sfidi titubante, consapevole che in qualsiasi momento può scatenare nuovamente la sua forza e annientarti in un attimo. Eppure la nostra unione è stata la nostra forza e soprattutto il mio unico spiraglio di luce per stringere i denti e dire «ce la faccio». Le lacrime prendono il sopravvento le emozioni tolgono il respiro, ma quando pensiamo a quei bimbi che possono tornare alla vita, a quella giovane coppia, a quelle persone che hanno l’occasione di ricominciare e a quelle invece a cui questa opportunità non è stata data. Guardo indietro, guardo i giorni, guardo gli uomini con cui ho lavorato e guardo tutto questo scenario di distruzione. Mi sembra di aver portato un po’ di giustizia dove di giusto non c’è niente. Ma come abbiamo fatto ad affrontare tutto questo? Io sono una persona normale, come i miei colleghi, tutti noi siamo animati da paure, limiti psicologici e fisici, ansie. Ma le abbiamo superate. Non so come abbiamo affrontato certi giorni ma sono consapevole che abbiamo fatto tutto il possibile con il cuore, l’anima e la nostra professionalità. Sono ancora frastornato come se mi avessero scosso dentro una campana, ma consapevole di avere un’immensa fortuna: fare un lavoro meraviglioso con persone meravigliose e sostenuto, mi auguro sempre di più, da una nazione meravigliosa.