TUTTI AL ROSETO COLLETTA PER MICHELUCCI
La fondazione dedicata al grande architetto: riapriamo il giardino della sua villa Un crowdfunding sulla Rete: bastano 5 euro, ne vanno raccolti ventimila Sabato l’open day. Il sindaco e la giunta: possiamo fare poco, ma ci autotassiamo
FIESOLE Da quassù l’architetto Giovanni Michelucci osservava la città e progettava le sue opere, circondato da ortensie, rose e agrumi. Il giardino di Villa il Roseto, è una delle più belle terrazze naturali di Fiesole, ma pochi lo conoscono.
Ora la Fondazione Michelucci, che qui ha la propria sede, vuole aprirlo al pubblico, per restituirlo al territorio organizzando aperitivi culturali, spettacoli teatrali, concerti, workshop di fotografia e pittura. Ma occorre riqualificarlo e, per farlo, servono 20 mila euro. Per questo è stata lanciata la campagna di crowdfunding «Innesto Creativo» che verrà presentata sabato prossimo durante un Open Day: ognuno può dare il suo contributo sul sito di raccolta Eppela, entro il 2 marzo, se verrà raggiunta la metà del budget, la Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze raddoppierà la cifra.
Chi donerà riceverà «ricompense»: dal ringraziamento pubblico sul sito e sui social per chi donerà anche solo 5 euro, una pianta e una shopper per chi sosterrà il progetto con 20 euro, mentre chi offrirà 30 euro otterà una visita guidata, un concerto con aperitivo con vista. E così via, fino alla possibilità per le aziende di affittare la villa per un giorno o due.
Per sostenere il progetto si sono già mossi semplici cittadini, associazioni, e anche la giunta di Fiesole. Il sindaco Anna Ravoni e i cinque assessori si sono «autotassati», a titolo personale, per dare il loro contributo. «È un luogo importante che Michelucci ha lasciato a Fiesole. Purtroppo noi non abbiamo le risorse per sistemarlo così abbiamo aderito alla campagna della Fondazione. È anche un gesto per stimolare i fiesolani a farlo» afferma il primo cittadino. «Ricordo Villa il Roseto all’epoca di Michelucci, era una chicca. È bello poterla rivedere in quel modo». Il progetto «Innesto Creativo», spiegano dal consiglio di amministrazione della Fondazione Michelucci (presieduta dal 2012 dall’urbanista Giancarlo Paba), «vuole rendere fruibile al pubblico il giardino, da cui si gode uno dei più bei panorami su Firenze, non chiudendo le mura della villa, seguendo quindi quella che era l’idea micheluc-
ciana». Il giardino è già agibile, ma è poco visitato: il denaro raccolto servirà per ripristinare i sentieri, pulirlo dalle erbacce e restituirlo alla città, appunto, con un calendario di iniziativa.
Giovanni Michelucci e la moglie Eloisa Pacini, pittrice, vennero ad abitare al Roseto nel 1958, facendone la loro casa-studio. L’architetto, che non considerava separatamente lo spazio murato da quello naturale e non intendeva il verde come un semplice abbellimento, volle personalizzare e reinterpretare il giardino disposto su terrazzamenti, creando zone funzionali alternate a zone di solo ornamento, con fiori e piante che formavano una tavolozza di colori.