I grandi documentari che raccontano il mondo
Alla Compagnia il mese a cura di Pinangelo Marino
Sei appuntamenti per altrettanti film dal mondo. È il cuore di un’iniziativa nazionale che fa tappa anche a Firenze, il «Mese del documentario» (giovedì 2, 9 e 16 febbraio al Cinema La Compagnia), dedicato all’approfondimento di un genere in crescita, curato da Doc/it – Associazione Documentaristi Italiani, e diretta da quest’anno dal fiorentino Pinangelo Marino, direttore della rivista Quaderno del Cinemareale. «Questa nuova edizione nasce dalla volontà di iniettare nel sistema cinematografico un insieme di nuove forme estetiche e narrative per un pubblico in divenire — ci racconta Marino — Ciò riguarda la principale sfida che l’iniziativa lancia quest’anno: produrre le basi perché una rete di realtà territoriali e internazionali possa agevolare una crescita significativa del pubblico della sala. I film di questa quarta edizione, che concorrono al Premio del pubblico, sono tra quelli ritenuti piu rappresentativi dei differenti approcci creativi e produttivi riconoscibili oggi, essendo legati a temi attuali, non ancora distribuiti in Italia, che hanno ottenuto riscontri significativi in prestigiosi festival nazionali e internazionali».
La programmazione — anticipata il 27 gennaio dal film Austerlitz per il giorno della Memoria — entra nel vivo domani (ore 19) con Les Sauteurs, premiato all’ultimo Festival di Berlino, film che racconta le storie dei migranti che si ammassano a Melilla, enclave spagnola in Marocco, con la speranza di raggiungere l’Occidente. A seguire (ore 21) Un altro me, il film di Claudio Casazza che ha aperto nel 2016 il Festival dei Popoli, girato nella casa di reclusione di Bollate (Milano) dove ha luogo il primo esperimento italiano di «trattamento intensificato» per responsabili di violenze sessuali. Il 9 feb- braio (alle 17) spazio a Pescatori di corpi, girato su un peschereccio fuorilegge del canale di Sicilia, tra naufragi e malavita, mentre la sera tocca a Weiner, appassionante e provocatorio ritratto di Anthony Weiner, discusso politico statunitense durante la sua ultima avventura politica, al centro dell’emailgate che ha coinvolto i più stretti collaboratori di Hillary Clinton durante l’ultima campagna elettorale per le presidenziali americane.
Il 16 (ore 19) sarà la volta di Castro, che racconta di un’occupazione abitativa romana, un rifugio per gli esclusi che per più di dieci anni è stata una possibilità di vita per molte famiglie. Ieri era tollerato, oggi non esiste più. Il ciclo si chiuderà alle 21 con You Have No Idea How Much I Love You di Paweł Łozinski, tra i più importanti documentaristi polacchi: Ewa e Hania, madre e figlia, sono filmate durante le loro delicatissime sessioni di psicoterapia, dove la parola è l’artefice di ogni dolore e di ogni amore che imprigiona.
Temi attuali Dai migranti ai politici in una serie di film che hanno ottenuto riscontri importanti