Corriere Fiorentino

Ataf, i numeri che non tornano

Nardella annuncia una vertenza, i sindacati puntano il dito contro i cantieri. L’imbuto di Santa Maria Novella Ogni giorno decine di corse saltate, ritardi e reclami: criticità (e ostacoli) sulle linee dei bus

- Fatucchi

Ogni mattina un passeggero Ataf aspetta sperando di non finire nel 4%. Cioè nel 4% di bus che saltano in media ogni giorno a Firenze, secondo i dati della Città metropolit­ana. In media ovviamente vuol dire che ci sono giorni in cui il servizio è (quasi) regolare ed altri in cui salta una corsa su dieci, infatti secondo i sindacati ci sono giornate difficili in cui si supera tranquilla­mente l’810%. E al consiglier­e delegato della Città metropolit­ana per la mobilità, Massimilia­no Pescini, risultano punte in cui «solo l’80% delle corse sono state regolari». Insomma, il passeggero deve sperare di non incappare in un «giorno no», per l’Ataf. E da quando ci sono i cantieri della tramvia, di «giorni no» ne sono stati vissuti parecchi.

Siamo tutti precari

Se precaria è la vita del passeggero, precario è anche il rapporto tra Ataf e Città metropolit­ana. Da 7 anni, ormai, si aspetta che si concluda la gara per il trasporto pubblico su gomma indetta dalla Regione, ora al centro dell’ultimo scontro davanti al Consiglio di Stato. Carte bollate: come quelle ogni mese firmate dai dirigenti di Palazzo Medici Riccardi per rinnovare l’«obbligo di servizio». Con uno spazio per modifiche delle corse limitatiss­imo. In una città invasa dai cantieri i percorsi cambiano ma ogni mese si può solo rinnovare il rapporto, non stravolger­lo: la Città metropolit­ana regola come usare i circa 4,2 milioni di euro mensili erogati ad Ataf e verifica che i km promessi (20 milioni l’anno) siano quelli effettuati, con penali per quelli non corsi. Dario Nardella, nell’intervista al Corriere Fiorentino, si è lamentato di Ataf chiedendo di aprire una vertenza: è sia sindaco anche della Città metropolit­ana, ne ha facoltà. Ma perché tutti questi problemi?

Cantieri e altre angosce

I cantieri sono il principale incubo di passeggeri (ed autisti) Ataf. «Il problema principale è la mancanza assoluta di viabilità a Santa Maria Novella. Sabato e domenica ci si blocca, non ci sono uscite preferenzi­ali alla stazione. Ce ne sarebbe una, quella sul lato delle scalette della stazione: ma nessuno la fa rispettare». È uno sfogo, quello di Michele Ulurgas della Filt-Cgil dell’Ataf. Dai dati che hanno i sindacati, risultano ogni giorno 20-40 autobus che restano in deposito. Alcuni per mancanza di personale e malattie (i 30 assunti dopo l’intesa col Comune, non bastano a fronteggia­re la carenza di personale, nel frattempo sono andati in pensione in 15). Ma la maggior pate dei problemi nasce da un circolo vizioso: se l’autista è su un mezzo bloccato o in ritardo, non potrà dare il cambio al collega o prendere un’altra linea allo scambio. E molti scambi sono proprio alla stazione, così l’effetto si ripercuote dalle linee che hanno problemi a quelle che, in teoria, non dovrebbero averne.

I punti critici

Oltre alla stazione, che sta per affrontare un’altra epopea con l’allargamen­to dei cantieri proprio nella zona della corsia preferenzi­ale di cui parla il sindacalis­ta, le altre zone critiche sono quelle dove i lavori per la tramvia hanno modificato, ristretto, stravolto la mobilità. Tra Dalmazia e Careggi, le 14, 2, 28. Su Novoli-Baracca, soprattutt­o la 22. Ma anche la 11, dal Galluzzo al Saltino, è spesso in affanno: «Avevamo chiesto una preferenzi­ale in via Volterrana, ci è stato risposto che dovevamo aspettare il bypass del Galluzzo». Intanto, i passeggeri aspettano l’11. Anche Americo Leoni, storico sindacalis­ta Ataf (prima alla Faisa, ora è passato all’Ugl) conferma i dati della Cgil e ribadisce che «i problemi più gravi si verificano proprio alla stazione, nel fine settimana: quando ci sono meno autisti in servizio e il traffico privato alla stazione è più elevato».

I reclami

Ataf non divulga i dati delle lamentele dei clienti: fonti riservate assicurano che sono diminuiti. Magari si sono stancati di lamentarsi o hanno capito che, con i cantieri in campo, è inutile alzare la voce con gli autisti o l’azienda. La Regione ha invece reso noti i dati del suo numero verde per la mobilità (800 570 530): in due anni quasi cinquemila reclami, 130 dall’inizio del 2017. Oltre quattro reclami al giorno. Il 65% si è lamentato per le corse saltate, il 5% per i ritardi. Ma ci sono anche gli anticipi (2%), altrettant­o scomodi per chi ha i minuti contati e se perde la corsa, deve aspettare la prossima.

Una prova sul campo, fatta ieri in piazza San Marco, dimostra che il sistema di paline intelligen­ti, con i minuti di attesa, funziona: precisi al minuto. Solo che spuntano anche linee che nell’elenco non c’erano. Con l’effetto «sorpresa» che può farti perdere la corsa. E dove stai, in attesa, se piove? Alla stazione non sotto una pensilina, in molte fermate: la sovrintend­enza non le ha autorizzat­e, neanche per la tramvia.

Secondo Pescini, delegato alla mobilità della Città metropolit­a na, solo l’80% delle corse sono regolari

Il problema principale è la totale mancanza di viabilità a Santa Maria Novella, sostiene Ulurgas di Ataf-Cgil

Smart o no?

Firenze è annoverata tra le città smart, per il trasporto pubblico, per aver introdotto diverse paline intelligen­ti, la possibilit­à di comprare il biglietto via sms (ad un costo maggiore), un sito per trovare le linee ed una app che calcola i percorsi. L’sms funziona, ma la app lascia a desiderare. Altra prova sul campo: ieri, cercando un bus da via Cavour a piazza Santa Croce, la app esclude esistano possibilit­à. Ma su Google Maps la soluzione c’è: a piedi in via Vecchietti e poi il C1. Tempo previsto: dodici minuti, gli stessi necessari per farsela a piedi. A otto anni dalla pedonalizz­azione del Duomo, i percorsi dei bussini non sono ancora intuitivi. Neanche per la app.

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Sotto la pioggia alla fermata senza pensilina della stazione
 ??  ?? Piazza Stazione Passeggeri in attesa alla fermata del bus sotto l’acqua, senza la pensilina: la soprintend­enza ha detto no
Piazza Stazione Passeggeri in attesa alla fermata del bus sotto l’acqua, senza la pensilina: la soprintend­enza ha detto no
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