La rivincita di Tello Corvino blinda Berna: «Resta qui»
La doppietta con il gol a giro rilancia l’esterno spagnolo in un modulo con le ali che piace sempre di più La Fiorentina a fine stagione vorrebbe acquistarlo dal Barcellona: il controriscatto frutterebbe comunque 4 milioni
Siamo nel marzo 2014, al settantasettesimo minuto di Barcellona-Osasuna. Iniesta passa la palla a Tello e il giovane blaugrana che Guardiola chiama la «pallottola», dribbla un paio di uomini e segna con una parabola perfetta sul secondo palo.
Un golazo alla Del Piero da cui lo stesso Tello ha tratto ispirazione per segnare a Pescara: «Sì è vero, dopo aver segnato il primo gol anche a me è venuto in mente quel tiro con l’Osasuna», ha confermato all’Adriatico. Il gol che lo ha mandato in paradiso però è stato il secondo. Fortunoso certo, ma così importante da diventare bellissimo. «Vamos a por mas», ha scritto ieri su Instagram, («Non fermiamoci») con tanto di hashtag #happy e #nocheredonda (notte bellissima, divertente).
É felice, Tello. E non potrebbe essere altrimenti. Dopo un bel po’ di panchine, la sua prima doppietta in viola (non segnava più di un gol nella stessa partita dal marzo 2015, quando allo Sporting ne fece addirittura 3) potrebbe cambiare le gerarchie di Sousa. Al portoghese il modulo con Tello e Chiesa esterni di centrocampo piace moltissimo, anche perché con due ali vere che puntano l’uomo, il tasso di pericolosità del gioco viola si impenna. Il guaio è che senza copertura adeguata, la difesa, già sofferente di suo, rischia di diventare troppo vulnerabile. A Pescara il modulo super offensivo ha funzionato, a Roma però difficilmente l’allenatore potrà osare tanto. Dopo il periodo difficile e i fischi del Franchi, Tello comunque sta tornando un valore aggiunto. E promette di diventare il dodicesimo uomo di Sousa, ovvero l’arma in più da mettere in campo (alla Massaro o alla Robbiati) al momento del bisogno. Nelle ultime due apparizioni da titolare ha segnato 3 gol, ma soprattutto ora gioca più vicino alla porta e spesso a sinistra. La posizione in cui si esalta fin dai tempi di Barcellona.
In questo periodo fitto d’impegni tra campionato e coppa, la ritrovata forma dello spagnolo farà molto comodo, anche perché l’allenatore (suo primo estimatore) dovrà per forza di cose affidarsi al turnover. L’importante, per Tello, sarà giocare il più possibile vicino alla porta. Proprio il ruolo infatti potrebbe diventare fondamentale per capire anche il suo futuro. «Gioca troppo lontano dalla zona gol», ha tuonato il suo manager di recente, anche se la Fiorentina ha fatto finta di non sentire e respinto al mittente le lusinghe del Marsiglia. Molto allora dipenderà dalle scelte del prossimo allenatore, ma di certo ai viola stuzzica l’idea di tenerselo.
Con il Barcellona infatti l’accordo è chiaro: Tello è in prestito fino a giugno con diritto di riscatto fissato a 6 milioni e controriscatto intorno ai 10: «È stata la mia trattativa più difficile», ha ammesso Corvino che invece ha negato più volte la presenza sul contratto di penali in caso di sotto utilizzo del giocatore (in Spagna scrissero che Tello avrebbe dovuto giocare il 70% delle partite, pena un indennizzo da pagare al Barcellona). In parole povere, se il Barça vorrà riprendersi Tello, la Fiorentina si consolerebbe con 4 milioni in cassa. Ecco perché l’ipotesi di un riscatto della pallottola catalana è tutt’altro che da scartare. Molto però passerà da questi mesi. E dal modo in cui Tello darà continuità (virtù che ha sempre dimostrato poco) alla notte magica di Pescara. Lui nel frattempo si rilassa in famiglia e si gode le colline di Firenze. Tempo fa, a Settignano, si è pure improvvisato modello per una rivista spagnola: nonostante parli poco italiano, Firenze gli è già entrata nel sangue. Un altro piccolo indizio per pensarlo viola anche l’anno prossimo.
Lui e Firenze L’estate scorsa ha spinto per tornare A Settignano ha fatto il modello per un giorno