G7 DELLA CULTURA, RIPARTIAMO DAGLI ARTIGIANI
Caro direttore, raccogliamo l’appello del sindaco Dario Nardella ribadendo la nostra voglia di fare per contribuire in chiave positiva alla trasformazione della città. La nostra associazione è pronta a giocare la partita di Firenze 2030 lavorando insieme con le altre categorie economiche su tutte le strategie settoriali che possono dare un futuro alle nostre imprese, individuando filoni per eventuali investimenti da veicolare sulle nostre aziende. Continueremo a sostenere, come già abbiamo fatto a gran voce in passato, i diritti di tutte le piccole e medie imprese artigiane che rappresentiamo e, in vista del G7 della Cultura, seguiamo in particolare l’attività dei restauratori di opere d’arte, un settore che conta quasi 500 imprese solo nel territorio metropolitano fiorentino. I restauratori fiorentini hanno bisogno del riconoscimento della qualifica che il ministero dei Beni culturali rinvia ormai da anni. Lanciamo dunque una proposta al ministro Dario Franceschini: lo invitiamo a entrare nelle nostre botteghe del restauro, perché gli specialisti non sono solo all’Opificio delle Pietre Dure, ma c’è un’altra fetta di restauratori che aspetta di definire l’ormai cronica questione della qualifica. Firenze ha necessità di ritornare a produrre ricchezza, quella originaria che deriva dal settore manifatturiero. Siamo sempre più al centro dei flussi turistici ma rischiamo di avere sempre meno manufatti prodotti in loco da offrire al mondo. Cna Firenze lavora da tre anni per avere in città il più grande Museo-vetrina delle Arti Minori e dei Manufatti dell’Artigianato Artistico, interattivo e intellegibile dai giovani di tutto il mondo. Un luogo, insieme, memoria storica e testimonianza dei maestri artigiani, un’opportunità per mostrare ai visitatori di Firenze la reinterpretazione contemporanea dei prodotti dell’artigianato d’arte attraverso l’uso delle nuove tecnologie informatiche e digitali. Non un museo inanimato, statico ma anche un luogo vivo, dove si possa esercitare la commercializzazione dei manufatti d’arte e di qualità e si possano mostrare le tecniche e i processi di realizzazione. Speriamo possa diventare presto realtà e trovare una collocazione nel centro storico di Firenze, magari in uno di quei spazi in disuso e da riqualificare. Tutto ciò nell’ottica di una Firenze capitale mondiale dell’artigianato.