Polemiche col Comune Il «Pinocchio» chiude in anticipo
Passi per i soldi, che «non riceviamo da sette anni». Ma la stima no, quella il Pinocchio la pretende. Per questo il Pinocchio Jazz, una delle rassegne musicali di maggiore qualità a Firenze, decide di chiudere anticipatamente la stagione: quello di domani sera con la prima volta a Firenze dei Roots Magic sarà l’ultimo concerto della XXIII edizione al circolo Vie Nuove in viale Giannotti. «Non riceviamo il contributo pubblico dal 2009 — premette il direttore Daniele Sordi — ma il motivo della decisione di chiudere è che, a un anno dalla pubblicazione delle graduatorie del bando comunale, che ci vedeva nuovamente esclusi per pochi punti, abbiamo avuto una bocciatura dal punto di vista della qualità artistico culturale, e dell’originalità e innovazione di questo progetto. Questo sì, ci ha dato molto fastidio». Punta i piedi, il Pinocchio. Forte di numeri che gli danno ragione: quelli di affluenza di pubblico innanzitutto, con i sabato sera sempre ben frequentati, ma soprattutto quelli del tasso qualitativo dell’offerta, avendo ospitato «il miglior musicista dell’anno secondo Top Jazz, Franco D’Andrea, il secondo classificato Tino Tracanna con i suoi Acrobats, e il Miglior nuovo talento, il contrabbassista Matteo Bortone». Oltre all’ottetto Multikulti di Cristiano Calcagnile, e Ivan Mazuze, il sassofonista mozambicano che ha presentato il suo quartetto, insieme al chitarrista Jakob Young.