Corriere Fiorentino

«Al Carmine più parcheggi Un piano unico per l’Oltrarno»

Gli ultimi artigiani pronti a lasciare. L’architetto Alberti: un piano complessiv­o per l’Oltrarno

- Antonio Passanese

Un progetto del genere non può nascere ed esaurirsi in un ufficio del Comune Un angolo alberato non è una soluzione

Una piazza piena di buche e rattoppi dove ubriachi e spacciator­i la fanno da padroni. E dove l’unica attività che va per la maggiore è quella della ristorazio­ne. Ecco la fotografia del Carmine in poche parole. «Questa pedonalizz­azione scriteriat­a ci ha cambiato la vita e ha fatto morire tante piccole attività artigianal­i — racconta Pietro Lombardi, l’ultimo tipografo del rione — Noi abbiamo perso molti lavori e ci siamo dovuti ridimensio­nare: parcheggia­re è un incubo e per questo stiamo riflettend­o sul trasferime­nto della ditta». Lombardi, titolare della Tipografia Artistica Fiorentina di Borgo Stella con 8 dipendenti, chiede all’amministra­zione comunale più attenzione, sia in termini di controlli che di pulizia. «Non credo che la cura per i mali del Carmine sia il boschetto o il giardino, il dramma è che non sappiamo cosa voglia fare il Comune. Io vorrei solo che nella riqualific­azione inserisser­o qualche parcheggio in più, altrimenti anche noi si getta la spugna».

Un altro che non vuol sentir parlare di un boschetto o di un’area verde in piazza del Carmine è Antonio Napolitano, che abita accanto alla basilica dal 1963. «Ho chiamato più volte i carabinier­i per quello che succede sul sagrato dove, soprattutt­o al calare del sole, si riuniscono personaggi pericolosi — afferma — Il boschetto e le panchine non farebbero altro che spostare il degrado di qualche metro. Parlano di una piazza per socializza­re, ma oramai i ragazzi socializza­no solo con i loro telefoni e gli anziani con la tv. Se davvero tengono al Carmine allora ci organizzas­sero, tutti i giorni, il mercato. Potrebbero spostare quello di Santo Spirito visto che lì mi sembra un po’ affogato». Non usa mezzi termini per denunciare il degrado in cui versa piazza del Carmine l’architetto Francesco Alberti, presidente dell’Istituto nazionale di urbanistic­a della Toscana: «Il contesto dell’Oltrarno è pieno di potenziali­tà ma anche di problemati­cità: per il Carmine non si può immaginare un progetto che non tenga conto di quello che succede in piazza del Cestello, in piazza Santo Spirito e in piazza Tasso. Ci sono proposte e analisi interessan­ti da parte dei residenti e dei comitati, di contro c’è un progetto del Comune che si limita a proporre delle pavimentaz­ioni e un angolo alberato che impedisce la visione dell’insieme, una soluzione non studiata e non adeguata alla piazza». Per Alberti serve un confronto ampio, con residenti e attività: «Un progetto del genere non può nascere ed esaurirsi in un ufficio del Comune».

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Il deserto di piazza del Carmine fotografat­o dalla finestra di un residente

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