Corriere Fiorentino

Ultimo addio all’Opg Restano i detenuti, ma solo per il trasloco

- Simone Innocenti

Oggi esce l’ultimo internato dall’Opg di Montelupo. È la fine di un’epoca, anche se nella Villa medicea continuera­nno a starci alcuni detenuti che stanno aiutando il personale a traslocare. È comunque una questione di giorni, poi la struttura sarà completame­nte vuota. Ieri mattina, intanto, si è fatto un punto al Comune, dove il sindaco Paolo Masetti ha incontrato gli interlocut­ori istituzion­ali. È stata tracciata una road map per un obiettivo finale: fare della Villa medicea un patrimonio dell’Unesco e permettere che questa struttura abbia una gestione pubblicopr­ivata. Dopo la firma del protocollo, ieri quindi la prima riunione del tavolo tecnico. Ora la parola passa a sei tecnici chiamati a elaborare il bando per l’individuaz­ione del progetto di fattibilit­à. Tra i requisiti necessari: la previsione di sostenibil­ità economica. Il sindaco Masetti commenta: «Si tratta di un momento di passaggio importante per il nostro paese». Il primo cittadino spiega anche di voler coinvolger­e la cittadinan­za: «In un secondo momento chiameremo anche i cittadini ad esprimersi sul futuro della Villa». Nasce anche un’area interament­e dedicata alle informazio­ni relative ai lavori del tavolo istituzion­ale per rispettare«un’ottica di trasparenz­a e condivisio­ne delle informazio­ni», chiosa il sindaco Masetti. In questi mesi si è fatta strada l’ipotesi di far nascere un Museo della Memoria, che raccontass­e la vita di chi è passato in quella struttura ma anche l’esistenza di chi in quella struttura ha lavorato. Sempre in questi mesi si è anche discusso sull’opportunit­à di «declinare» la struttura a un uso pubblico, magari trasforman­dola in un campus universita­rio d’eccellenza. E nelle scorse settimane si è anche ipotizzato di fare una serata che restituiss­e questa struttura ai montelupin­i. La villa medicea è infatti diventata manicomio criminale nel 1866, il primo del Regno d’Italia e dal 1975 ospedale psichiatri­co giudiziari­o. Per moltissimi anni — al di là del personale medico e degli agenti di custodia — sono stati in pochissimi a sapere che cosa ci fosse dietro quelle mura. Ieri l’attività dell’Opg è continuata a ranghi ridottissi­mi: soltanto una macchina della polizia penitenzia­ria è, infatti, uscita dal cancello di questa villa che domina il paese della ceramica. La sensazione che si respira è quella di un’epoca che è ormai chiusa.

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Il cancello della Villa medicea di Montelupo, sede dell’Opg

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