Scuola, la riscossa dei Classici
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Sconfitta pesante e senza attenuanti per la Fiorentina, strapazzata dalla Roma dopo un inizio che sembrava perfino promettente.
Questione di ruolo, di abitudine e anche di concentrazione. Un fuorigioco sbagliato, una posizione non in linea con i compagni, un errore su calcio piazzato e quattro gol subiti. Roma-Fiorentina sembra il replay di quanto già visto anche nel recente passato. E ancora una volta decisivo è stato il reparto difensivo.
Era successo con Genoa e Pescara e si è rivisto ieri all’Olimpico. Protagonista in negativo Carlos Sanchez. L’invenzione di Paulo Sousa che dalla partita perfetta con la Juventus in poi ha preferito il colombiano ai vari Tomovic e Salcedo. Purtroppo però anche ieri i limiti di questo aggiustamento si sono visti, eccome. Prima dei due episodi incriminati due buone chiusure (una decisiva di testa in anticipo) e qualche fallo. Mette il carattere che è spesso mancato ai viola, il giocatore giusto anche per tenere botta alla grinta dei giallorossi. Ma purtroppo tutte queste qualità nel tabellino di una partita di calcio non ci vanno mai. A differenza dei gol e degli episodi decisivi. Al 40’ De Rossi (lasciato inspiegabilmente solo) trova Dzeko in area, Gonzalo e Astori salgono, Sanchez è in ritardo e tiene in gioco il bosniaco che a quel punto ha il temciatore po di fare quello che vuole e battere Tatarusuanu. È in episodi come questi che ci si ricorda della bocciatura di Tomovic e Salcedo, dell’assenza cronica di un terzo centrale tra i titolari e della presenza in campo tra i difensori di un cal- che di mestiere fa il centrocampista. Si adatta, e in alcuni casi è bravo a farlo, ma a quanto pare il corso accelerato da centrale ancora non può garantire sicurezza e affidabilità alla difesa della Fiorentina.
È troppo rischioso, soprattutto a questi livelli. Ogni errore si paga e la Fiorentina lo sa bene. In campionato sono 32 i gol subiti, solo otto squadre hanno fatto peggio dei viola. Con Simeone del Genoa lo stesso sbaglio visto ieri e anche in quel caso alla fine arrivò il gol. E se è frettoloso e soprattutto superficiale pensare che la colpa sia solo di un giocatore è altrettanto chiaro che questa è una lacuna da colmare quanto prima. Anche perché, per esempio, ieri la Fiorentina ha sofferto in generale nella fase difensiva. Diagonali sbagliate, pochi raddoppi di marcatura e mancanza di lucidità. Un esempio? Il cartellino rimediato da Gonzalo al 12’ del secondo tempo, fallo commesso subito dopo aver recuperato palla a Dzeko. Ed è da quella punizione che poi arriva il raddoppio. Un altro errore di Sanchez, questa volta in marcatura su calcio piazzato su Fazio. In questo caso non ci sono alibi, perché a palla ferma il colombiano sbaglia completamente la posizione e si fa sovrastare dal difensore avversario. Limitandosi a guardarlo dal basso.
Una serata da dimenticare per lui che tra l’altro salterà per squalifica la prossima partita di campionato, sabato contro l’Udinese. Chissà se poi dal suo rientro Sousa continuerà a puntare su di lui come difensore o lo riporterà a centrocampo. A questo punto è difficile da prevedere. Di sicuro c’è che Pantaleo Corvino, in vista del mercato estivo, ha una missione chiara e quasi inevitabile. Rinforzare una difesa che a girare dimostra lacune e gravi mancanze. E non è solo il forte attacco della Roma ad averlo ricordato al direttore generale della Fiorentina.