Santa Maria Novella, alla rotonda della stazione porta telematica anti-caos
Bloccherà le auto dalla rotonda verso via della Scala. E ora è risiko sulle linee dell’Ataf
La «rivoluzione» dei cantieri della tramvia alla stazione Santa Maria Novella non porterà un telepass, ma due. Oltre a quello in via Nazionale, all’altezza di via Guelfa, per limitare il traffico privato della zona a favore dei bus, verrà installata una porta telematica anche dopo la rotonda davanti alle scalette, per «proteggere» l’accesso da largo Alinari a via Santa Caterina da Siena (alla stazione dell’ex Sita) e via della Scala.
Il piano per riorganizzare il traffico non è ancora completo. Certi sono già i due percorsi alternativi per le auto private per raggiungere il parcheggio in superficie «kiss&ride», dove sostare al massimo 15 minuti, o quello interrato. A meno di sorprese dell’ultimo momento, oltre a quello via Guelfa-piazza del Crocifisso-via Cennini-stazione (con uscita poi, tornando indietro, da via Valfonda), c’è l’altro dai viali: via Dolfi-piazza Indipendenzavia della Fortezza-piazza Crocifisso, finendo poi come il precedente. Solo che vanno trovate alternative per le linee Ataf.
È il 14 che agita i sonni dell’assessore Stefano Giorgetti. Con la chiusura di via Valfonda verso la stazione dai viali, tutti e 300 i passaggi del 14 nei due sensi (da Careggi e dal Girone) si ritroverebbero su via Nazionale. Per questo Ataf aveva chiesto, in modo temporaneo, che i 14 da via Pucci potessero proseguire verso San Lorenzo, costeggiando la basilica, entrando in via del Melarancio per arrivare in piazza dell’Unità. Una soluzione perfetta, ammette lo stesso Giorgetti, ma con un problema: «Dobbiamo verificare se il nuovo “fondo” sotto le pietre, recentemente restaurate, è compatibile». Alcuni capolinea dei bus, oggi alla stazione, andranno altrove. Tra questi, il 28 da Sesto. Ora ferma al Palacongressi, nelle ipotesi allo studio di Palazzo Vecchio potrebbe andare in piazzale Montelungo, all’ingresso della stazione dal binario 16 lungo la Fortezza. Ma ci sono anche alcuni bus extraurbani di cui spostare i capolinea. «Il nostro obiettivo è restare intorno ai 900 transiti di bus da via Nazionale al giorno, massimo 1.000» spiega Giorgetti. Consapevole che i cantieri partiranno a marzo, ma bloccheranno la direzione da via Nazionale a Santa Caterina da Siena solo tra due mesi. Insomma, meglio partire e «aggiustare» che rinviare.
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