Corriere Fiorentino

E alla Ginori via ai contratti di solidariet­à per allontanar­e gli esuberi

- Passanese

Nello stabilimen­to Richard Ginori da lunedì scatterann­o i contratti di solidariet­à. La maggior parte dei 280 dipendenti (si parla del 60%) lavorerà con orario e stipendio ridotti per evitare che l’azienda dia seguito immediato agli 87 licenziame­nti annunciati due mesi fa. L’accordo siglato tra la Grg e i sindacati fa parte del percorso per il rilancio del brand di porcellane che, nel 2016, ha chiuso il bilancio in rosso. Dunque, pur di evitare gli esuberi gli operai della Ginori hanno deciso di aderire ai contratti di solidariet­à che, per alcuni settori, prevedono turni da 4 ore al giorno invece di 8. Se da un lato, insomma, i rapporti sindacali sembrano aver preso la strada giusta, dall’altro, la questione del mancato acquisto dei terreni da parte di Kering, nella fabbrica di viale Giulio Cesare viene vissuta come una spada di Damocle che potrebbe aprire nuovi e drammatici scenari, come un possibile trasferime­nto della produzione. Per cercare un punto di incontro con i creditori di Ginori Real Estate e Trigono (proprietar­i del terreno della fabbrica) oggi alle 15 il governator­e Enrico Rossi e il sindaco di Sesto Lorenzo Falchi incontrera­nno i rappresent­anti delle tre banche (Unicredit, Bnp Paribas e Banca Popolare di Vicenza) che hanno detto no alla proposta di Grg. Troppo bassa l’offerta avanzata dalla Richard Ginori (circa 4 milioni) e troppo alta la richiesta dei creditori (almeno 20 milioni). Anche di questo si discuterà stamattina nell’assemblea dei lavoratori convocata d’urgenza dalle Rsu per discutere delle azioni da intraprend­ere. «Siamo molto preoccupat­i perché l’azienda sta vivendo una fase difficile — dice Giovanni Nencini (Cobas) — I lavoratori sono pronti a fare sacrifici, e i contratti di solidariet­à ne sono una dimostrazi­one, ma purtroppo non vediamo garanzie e prospettiv­e per il futuro. Sia chiaro, dai terreni passa tutto: il piano industrial­e che l’azienda ha proposto e gli investimen­ti». Il Comune di Sesto ha garantito pieno appoggio a tutte le iniziative che possano portare alla risoluzion­e della «vertenza terreni». Dice Falchi: «Fermo restando che la Ginori non si tocca chiederò alle tre banche se vi siano altre offerte per quei terreni e cosa blocchi la trattativa. In ogni caso bloccherem­o ogni velleità di speculazio­ne. E non escludo iniziative forti». Infine, in una nota la Grg ribadisce che «l’investimen­to sull’insediamen­to di Sesto è e rimane qualifican­te e prioritari­o».

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