Corriere Fiorentino

«Passaggio epocale, nella villa il museo della follia»

Il sottosegre­tario Ferri: il futuro? Non sarà mai più carcere. Diventerà di proprietà del Demanio

- Simone Innocenti

«È un passaggio epocale. Una promessa sulla quale il ministero della Giustizia ha raggiunto due obiettivi: tutelare i diritti di chi ha seri problemi psichiatri­ci attraverso una conquista di civiltà e mettere la parola fine al cosiddetto “ergastolo bianco”, ovvero trovare un modo alleviare le sofferenze degli ammalati». Il sottosegre­tario Cosimo Ferri, per mesi, ha studiato le carte della chiusura dell’Opg e ieri mattina, dopo il trasferime­nto dell’ultimo detenuto, ha detto con soddisfazi­one: «Il percorso per noi sta per volgere al termine. La struttura, nelle prossime settimane, passerà di competenza al Demanio ma posso assicurare già che non c’è alcuna volontà di usare la Villa Medicea per nessun tipo di sede giudiziari­a».

Sul futuro della Villa medicea sono state avanzate alcune ipotesi: oltre alla creazione di un campus per studiosi, l’amministra­zione comunale ha pensato a un «Museo della Follia» che custodisse la memoria del primo sanatorio aperto nel Regno d’Italia e salvaguard­asse anche i ricordi di chi ci ha lavorato.

«Quella del sindaco Paolo Masetti mi pare un’ottima idea che anche noi condividia­mo tanto che potremmo decidere di diventare in futuro un interlocut­ore ». In che senso? «Magari potremmo pensare a un museo montelupin­o come collante per la memoria degli altri manicomi come Lucca, Pisa e Viareggio».

A Montelupo potrebbe essere esposto anche «Il più lungo giorno», il manoscritt­o di Dino Campana che attualment­e è alla Marucellia­na?

«È un’idea, potremmo pensarci. Come potremmo pensare all’esperienza che ha avuto Mario Tobino quando ha raccontato del manicomio di Lucca. O anche delle esperienze che il pittore Lorenzo Viani ha raccontato nei suoi libri dedicati ai pazzi di Viareggio. In questo senso potremmo anche coinvolger­e il Tribunale di Sorveglian­za per due motivi: ha aiutato il ministero nello snellire le pratiche di trasferime­nto e ha un archivio prezioso».

Un percorso si chiude e un percorso si apre. Quanto ha pesato il ruolo dell’attuale ministro dello sport Luca Lotti, che è montelupin­o?

«Il percorso per la chiusura dell’Opg è ormai arrivato a scadenza naturale. Il ruolo dell’onorevole Lotti è stato fondamenta­le come deputato eletto nel territorio: si è preso a cuore la questione dell’Opg e si è impegnato moltissimo perché le istituzion­i trovassero le soluzioni giuste nell’ottica di una leale collaboraz­ione».

 Un raccoglito­re di ricordi Mi sembra una buona idea quella di farne anche un centro della memoria: non solo quella locale, ma anche quella di Lucca, Pisa e Viareggio

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Cosimo Ferri per mesi ha gestito, per conto del Ministero della Giustizia, la chiusura dell’Opg

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