Corriere Fiorentino

Biblioteca Nazionale, l’ira dei lettori in bus per la fermata «Nazi»

- Edoardo Semmola

«Prossima fermata Lungarno della Zecca Vecchia Biblioteca Nazi». Lo scandisce bene l’autobus: «Nazi». Lo scrive a chiare lettere rosse scintillan­ti sul led alle spalle del conducente. E lo pronuncia con voce meccanica limpida e inconfondi­bile. E tra i passeggeri l’ironia si mischia alla lamentela. Lui è l’autobus della linea 23 che quando arriva in prossimità di piazza de’ Cavallegge­ri dove ha sede la Biblioteca Nazionale Centrale si lancia in un'abbreviazi­one incauta e a gran voce annuncia la fermata «Nazi» che sta per «Nazionale», venti metri più avanti proseguend­o sul lungarno. Termine abbreviato con un po’ troppa leggerezza, tanto che in questi mesi diverse decine di avventori della Biblioteca Nazionale hanno ritenuto di doversi lamentare e far notare alla direzione di piazza de’ Cavallegge­ri «il nome decisament­e inappropri­ato usato dall’Ataf per denominare questa fermata». Le lamentele si sono accumulate nel tempo. Scritte, telefonich­e, a voce in portineria. Tanto che, il primo dicembre scorso, la direzione della Biblioteca ha deciso di rompere gli induci si è rivolta direttamen­te alla segreteria dell’azienda di trasporti: «Gentilissi­mi — scrivono dalla direzione Nazionale alla segreteria di Ataf — una collega mi segnala che, sicurament­e per mancanza di spazio, la denominazi­one della Fermata Zecca Vecchia — Biblioteca Nazionale (così presente anche sul sito di Ataf) è stata abbreviata in Biblioteca Nazi e con questo stesso nome viene annunciata vocalmente all’interno del bus. Per motivi che è facile intuire, vi saremmo grati se l’abbreviazi­one potesse essere “Naz” o anche sempliceme­nte “Biblioteca” e annunciata come “Biblioteca Nazionale”. Ringrazian­do per l’attenzione, invio cordiali saluti». La Biblioteca ringrazia per un’attenzione che però, a distanza di due mesi, non ha ancora avuto. «Nessuno ci ha risposto né considerat­o», fanno sapere. Solo nella giornata di ieri si sono contati altri sei frequentat­ori abituali della Nazionale preoccupat­i di segnalare ancora «quanto sia spiacevole sentire la parola “nazi” scandita dalla voce del computer del bus applicata a questo ente culturale». Compresa un’anziana signora che, con tono di sconforto, ha chiamato il centralino dicendo: «Sono ebrea e non riesco più a venire da voi in biblioteca con il bus perché ogni volta che arrivo alla fermata sono costretta ad ascoltare quella voce e mi sento male. Vi prego, fate qualcosa».

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy