Corriere Fiorentino

SI È PERSA ANCHE LA DIGNITÀ

- SEGUE DALLA PRIMA Sandro Picchi

È finita in goleada con la Roma assoluta padrona del campo e con la Fiorentina quasi umiliata, anzi umiliata senza quasi, dalla superiorit­à degli avversari. Difficile dire cosa sia mancato ai viola, o se vogliamo fin troppo facile dirlo perché c’è stata una resa totale di fronte a un avversario che ha lasciato giocare per un po’ gli avversari e poi ha disposto di loro con assoluta facilità. In questi casi nessuno si salva, uno dei pochi in partita è stato Astori, infine anche lui inciampato in un errore sul quarto gol dei gialloross­i.

Sarebbe il caso di stendere un velo pietoso su questa indegna prestazion­e dei viola, ma è impossibil­e sorvolare. Alla squadra è mancato tutto, dopo quei primi venti minuti di gioco. Una sola occasione da gol in tutta la partita, con un pallonetto di Chiesa salvato quasi sulla linea da Fazio. Una sola occasione e tanta inferiorit­à di fronte alla Roma. Babacar mai visto, Borja Valero inutile, Maxi Olivera come sempre mediocre, Sanchez lento e pericoloso alla rovescia, Bernardesc­hi confusiona­rio, ma è inutile continuare ad elencare i fallimenti di serata. Sperando, poi, che siano davvero i fallimenti di una serata perché il dovere della Fiorentina è quello di reagire e di spazzare la vergognosa prova dell’Olimpico con un recupero di gioco, di dignità, di concentraz­ione — insomma un recupero di tutto — rispetto alla partita contro la Roma.

Perdere è un fatto che rientra nelle tante avventure e disavventu­re del calcio, perdere la dignità è un’altra storia. Molto più amara. Sabato arriva l’Udinese. Un’occasione buona, ma anche un rischio.

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