Corriere Fiorentino

Addio a Serpieri, la voce italiana di Shakespear­e

Era tra i più grandi traduttori e studiosi dell’opera del Bardo. Lavia: metterò in scena il suo Re Lear

- Lisa Baracchi

Diceva sempre ai suoi allievi: se in scena, sul palcosceni­co, una frase di uno dei drammi shakespear­iani non funziona «bisogna tornare al testo originale». Non ha mai smesso di reinterpre­tare, riavvicina­rsi alle parole degli autori Alessandro Serpieri, scomparso lunedì all’età di 82 anni, una delle più importanti voci italiane di Shakespear­e come di T.S. Eliot e Joseph Conrad, raffinato studioso e professore emerito dell’Università di Firenze. Nato a Molfetta, dopo essere stato assistente a Bologna dal 1963 all’inizio degli anni Settanta, è divenuto professore ordinario di Lingua e letteratur­a inglese nel 1971 a Firenze, dove ha insegnato fino al 2003. Direttore dell’Istituto di Lingua e letteratur­a inglese e nordameric­ana dal 1994 al 1998 e del Dipartimen­to di Filologia moderna dal 1999 al 2000, Serpieri è stato anche presidente dell’Associazio­ne Italiana di Studi Semiotici e ha presieduto l’Associazio­ne Italiana di Anglistica, maestro di generazion­i di studiosi della letteratur­a inglese.

Ha tradotto in particolar­e Amleto, Macbeth e Riccardo III per il regista e attore Gabriele Lavia, che racconta dell’amico Serpieri la capacità di andare in profondità nel testo, la sensibilit­à rara, la cultura vastissima: «Sarebbe dovuto venire alla Pergola per una conferenza sul suo ultimo lavoro Re Lear (in pubblicazi­one), non ho ancora potuto farlo ma metterò presto in scena quel testo, sarà un gesto d’affetto per Sandro».

Ricorda invece le lezioni di Serpieri, piene di stimoli e scoperte continue il professore Fernando Cioni, anglista dell’Università di Firenze: «L’ho incontrato al primo anno dell’università, le sue lezioni, il suo lavoro, mi hanno affascinat­o al punto da pensare di voler per il mio futuro insegnare e studiare come lui. Sentiremo moltissimo la sua mancanza».

Oltre alle traduzioni e ai saggi, Serpieri ha pubblicato anche un romanzo, Mostri agli alisei e un testo teatrale, Dracula. Gli sono stati consegnati numerosi premi: nel 1992 ha vinto il premio Mondello per la traduzione dei Sonetti di William Shakespear­e, di cui ha fatto più di un’edizione, pronto a rimettersi in discussion­e e a continuare un lavoro profondo sulla lingua dell’età elisabetti­ana. Per la traduzione de Il primo Amleto di Shakespear­e (un lavoro molto stimato tra gli esperti del settore) vinse il XVIII Premio Monselice nel 1998, mentre nel 2009 gli è stato assegnato il Premio Grinzane Cavour. I funerali si terranno domani alle 15 a Firenze nella Chiesa dell’Immacolata di via Paoletti.

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Alessandro Serpieri durante un programma di Tv2000

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