Grillo sventola la bandiera Nogarin. Contro Pizzarotti
Il sindaco livornese: «Chiuderò l’inceneritore». Il leader: «Così fanno i veri Cinque Stelle»
Prima a sostegno di Roma, poi all’attacco di Parma. L’esperienza amministrativa livornese è una sorta di panacea, ormai, per il M5S nazionale. Mercoledì scorso nella Capitale i grillini hanno schierato in prima fila il sindaco Filippo Nogarin a fianco del loro leader Luigi Di Maio per dimostrare che «sanno governare», con i «successi a 5 stelle» (con tanto di sito in cui mostrano i progetti realizzati dai 37 sindaci M5S, alcuni un po’ sui generis), ieri invece è Grillo in persona che lancia «l’operazione #pratino5stelle». Cioè il piano, contenuto nella proposta di concordato per l’azienda dei rifiuti di Livorno Aamps, che porterà da qui al 2021 «lo spegnimento dell’inceneritore di Livorno, lo smantellamento dell’inceneritore, la bonifica dell’area, e al posto di tutto questo realizzeremo un pratino all’inglese». Ma è solo l’overture per poi far partire l’attacco all’ex grillino Pizzarotti, sindaco di Parma che è stato sospeso dal movimento (poi Pizzarotti ha deciso di andarsene, con tutto il gruppo consiliare tranne uno). «Un vero sindaco 5 Stelle, se lo promette, l’inceneritore lo chiude sul serio» scrive ancora Grillo. Una frase che tutti hanno visto come un attacco all’esperienza di Pizzarotti, anche lui dichiaratosi pronto a non far partire l’inceneritore a Parma, poi costretto da situazioni giuridiche ed economiche a usarlo. E che sia in atto un attacco concentrico su Pizzarotti lo dimostra anche l’arrivo del capogruppo M5S in consiglio comunale a Bologna, Massimo Bugani, per riorganizzare il movimento, in vista delle elezioni di primavera.
Nogarin — che nega di aver mai messo in collegamento il suo progetto con una polemica con Pizzarotti — aveva sempre indicato, nel programma, la chiusura dell’inceneritore di Livorno già nel 2019. L’esplosione del caso Aamps, il possibile fallimento, l’inchiesta giudiziaria hanno portato poi l’amministrazione grillina a «posticipare» la chiusura al 2021. L’operazione «pratino5stelle», contenuta nel concordato, prevede che «il costo del servizio nel 20172021 passerà da 35 milioni di euro a 27 milioni di euro; la ricaduta di questo abbassamento del costo di servizio potrà voler dire per i cittadini un abbassamento della tariffa dei rifiuti; finalmente Aamps potrà iniziare un percorso di politiche sostenibili, esattamente come era deputata a fare fin dall’inizio». È già partito il porta a porta, che coprirà tutta la città entro l’anno. Intanto, si accantonano 650 mila euro l’anno il costo della chiusura, bonifica e creazione del pratino. Una partita che però si concluderà dopo il primo scoglio di Nogarin: le elezioni per il secondo mandato, nel 2019.
Operazione pratino (nel 2021) «Spegneremo l’inceneritore, lo smantelleremo, bonificheremo l’area. E al posto di tutto questo realizzeremo un prato all’inglese»