Borja-Baba-Berna, una rivincita in 3B
La Fiorentina batte l’Udinese al Franchi e aggancia il Milan. Giovedì l’Europa League
A un anno esatto dall’ultima volta, riecco Borja Valero. Il suo diagonale sotto la curva Fiesole rilancia la Fiorentina e vale il momentaneo aggancio al Milan in classifica. Non segnava dal San Valentino dell’anno scorso, il todocampista viola: quella volta la vittima fu l’Inter (i viola vinsero 2-1), stavolta invece a rimanerci male è Delneri. Bravo a imbrigliare la manovra di Sousa, almeno fino al guizzo da campioncino di Bernardeschi (gran tiro e traversa) che fa nascere il vantaggio e toglie polvere dalla partita viola.
Vittoria dunque, tra l’altro impreziosita anche dai gol fatti in casa di Babacar (suo nono stagionale, eguagliato il suo record) e dello stesso Berna, freddo dal dischetto e ormai in doppia cifra in classifica cannonieri. Senza Kalinic (risparmiato in vista dell’Europa League), la Fiorentina inizialmente fatica a scardinare l’Udinese. La profondità di gioco che offre il croato infatti con Baba non c’è, in più a centrocampo il trio Borja-Badelj-Vecino inizialmente stenta a cucire la manovra. Il risultato è una partita lenta, con i soliti limiti viola nell’attaccare difese compatte e con scarsissimi sussulti dovuti esclusivamente a qualche giocata affidata ai singoli. Il gioco infatti passa quasi soltanto dai lanci lunghi di Gonzalo e Astori, mentre sulla sinistra Milic (scelto titolare a due mesi di distanza dalla sciagurata serata di Genova) sbaglia cross e controlli di palla a ripetizione. Il tiro fulmineo dopo 30 secondi di partita di Babacar allora resta l’unico della Fiorentina per un bel pezzo di primo tempo, mentre l’Udinese sfrutta qualche palla persa viola (di Milic soprattutto) per correre in contropiede: «Roma: 90 minuti di vergogna», recita uno striscione dello storico Viola Club Viesseux in curva Ferrovia. Un segnale di dissenso che fa il paio con qualche fischio rivolto dalla Tribuna al solito Milic e con una Fiorentina che fatica a mettersi in moto. A un soffio dall’intervallo però, ecco la giocata di Berna che cambia la serata. Il numero 10 accelera sulla trequarti, alza la testa e, con il suo sinistro potente, spacca la partita: la palla sbatte sulla traversa, ma Borja, in tapin, fa centro e festeggia con un inchino sotto la Fiesole: «Il gol ci aiuterà ad aprire spazi», dice lo spagnolo all’intervallo.
E così sarà, anche se prima di chiudere i conti alla Fiorentina serve un bell’intervento di Tatarusanu su Zapata per evitare il pareggio. Il resto comunque è un monologo viola. Baba spara da 25 metri, la palla colpisce la schiena di Samir e si insacca. È il 2-0 che serve a festeggiare il senegalese (abbracciato da tutti i compagni) e mettere in ghiaccio la partita. Non basta però. Perché se a Roma era stata la banda Spalletti a dilagare, stavolta tocca ai viola divertirsi. E così, dopo un fallo di mano di Fofana, ecco il 3-0 su rigore firmato Berna e il decimo gol in campionato del numero 10. Peccato solo che (già diffidato e ieri ammonito) dovrà saltare la partita di San Siro domenica prossima. Nel finale c’è spazio per il ritorno di Kalinic e per l’esordio di Saponara, schierato fantasista con Chiesa e Berna ai lati e lo stesso croato davanti: una prima prova di Fiorentina del futuro. Tornando al presente, Sousa torna a -2 dall’Atalanta e dall’Inter.
All’orizzonte adesso ci sono i dieci giorni che possono cambiare la stagione: giovedì prossimo Sousa andrà in Germania a sfidare il Borussia (i tedeschi ieri hanno vinto a Brema e vivono un gran momento di forma), poi avrà lo scontro diretto con il Milan e infine il ritorno di coppa. Tre partite per capire dove potrà portare questa stagione. Per vincerle però serviranno idee e coraggio, oltre a quel mix di «voglia, sacrificio, umiltà, cattiveria» indicato da Berna già prima della partita, e visto solo a tratti ieri al Franchi.
Handicap Il numero dieci, ammonito, domenica prossima salterà la sfida di San Siro