Le multe, poi i Daspo Ma serviranno? «Venderemo altrove»
Il tema dell’abusivismo, dell’accattonaggio molesto — fatto con minori o persone con disabilità — e della prostituzione è uno dei più complessi del Decreto sicurezza e, perché vengano applicate le nuove norme, sarà necessaria prima l’intesa Stato-Enti locali, poi delle linee guida e infine patti territoriali tra Comuni e Prefettura. Dopo le ordinanze del sindaco, potranno essere sia elevate sanzioni (per questa tipologia di comportamenti si va da 300 a 900 euro) sia comminati i Daspo di allontanamento. Ma entrambe le misure rischiano di non essere particolarmente efficaci: nei casi di accattonaggio o vendita abusiva, le forze dell’ordine si troveranno quasi sempre di fronte a nullatenenti. E, per l’allontanamento dai luoghi, spesso non potrà essere una «espulsione» temporanea dall’intera città: questi provvedimenti dovranno infatti essere «compatibili con le esigenze di mobilità, salute e lavoro del destinatario dell’atto». Soprattutto nel caso dei venditori abusivi, spesso si parla di immigrati, magari già con decreto di espulsione verso Paesi senza accordi con l’Italia o con condizioni impossibili per il rimpatrio. Ieri, in centro a Firenze, così ha risposto un venditore abusivo: «Non avendo un lavoro regolare, se mi mandano via da questo Comune dovrò vendere le stesse cose da un’altra parte. Di sicuro non posso smettere di vendere, perché vorrebbe dire smettere di comprarmi da mangiare. Il problema dei venditori abusivi si risolve solo con una legge che fa trovare un lavoro regolare anche a noi».