Cliniche per recuperare San Salvi
Il direttore dell’Asl: «Nel piano per l’ex manicomio residenze per anziani e disabili»
Il vecchio piano per il rilancio di San Salvi che prevedeva anche la possibilità di residenze private per anziani e disabili sembrava morto e sepolto. In realtà, quel protocollo tra Asl e Comune sarà presto rivisto. Con l’azienda sanitaria che torna alla carica per il recupero dell’ex manicomio anche attraverso la possibilità di cliniche private.
L’accelerazione dopo anni di stallo e di polemiche arriva dopo lo sgombero di Villa Panico. Ora l’Asl è concentrata ancora sulle operazioni di bonifica a distanza di quasi due settimane dal blitz contro gli anarchici che occupavano l’immobile e che in dieci anni hanno accumulato montagne di rifiuti. Dodici tonnellate per la precisione. Nelle stanze, nei corridoi e nel giardino di quell’edificio Ottocentesco semi distrutto gli operai che si stanno occupando (a fatica) della bonifica hanno trovato di tutto: una pila di eternit, frigoriferi, bombole del gas, estintori, reti e materassi, frigoriferi, pneumatici, resti di biciclette, siringhe, decine di lattine d’olio, televisori cannibalizzati, centinaia di bottiglie e anche alcuni vibratori («La rivoluzione deve anche essere un piacere...», se la sghignazzano due operai nel maneggiare gli oggetti). Non solo. Nel retro della villa, coperte da teloni di plastica bianca, erano parcheggiate due carcasse di auto (altre 16 erano state portate via nel novembre scortro so) con finestrini e lunotti in frantumi e un scooterone. Dall’Asl spiegano che per ripulire «ci vorrà ancora una settimana».
Dopodiché i vertici dell’azienda sanitaria siederanno di nuovo attorno a un tavolo con Palazzo Vecchio, visto anche l’appello l’ultimatum lanciato dal sindaco Nardella nell’intervista rilasciata al Corriere Fiorentino il due febbraio scorso («Ora non ci sono più scuse, l’Asl ora riqualifichi l’area»).
Dall’Asl assicurano che en- breve tempo tutto l’ex manicomio di Firenze cambierà volto. Lo dice il nuovo direttore generale dell’Azienda sanitaria Toscana Centro Emanuele Gori che a marzo sarà ascoltato dalla commissione urbanistica di Palazzo Vecchio. Lo ha convocato il presidente Leonardo Bieber per capire quale sarà il futuro di San Salvi: «Bene lo sgombero e la bodifica — commenta Bieber — ma ora quell’area deve trovare una sua collocazione. Ci sono due progetti in campo, quello dell’associazione “Per la memoria viva di San Salvi” e Chille de la balanza (già approvato dal Consiglio comunale, ndr) e quello dei comitati e degli architetti. La Asl ci dica cosa vuole fare per riqualificare San Salvi».
Gori, a quella riunione, non ci andrà impreparato perché un’idea ce l’ha. Ma ne vuole prima discutere con Stefania Saccardi, Dario Nardella e Sara Funaro, con cui è previsto un summit la prossima settimana. «Arriveremo a quell’incontro con un progetto già definito, con un protocollo — spiega il direttore generale — Noi pensiamo che l’ex manicomio, insieme ad altre strutture, possa essere vocato alla residenzialità privata. Adesso stiamo riprendendo in mano la situazione ma alla convocazione della commissione urbanistica arriveremo con le idee chiare».